Ancora una sconfitta, la
terza di seguito. Pazienza le due incassate in trasferta contro le protagoniste
del campionato, ma quella subìta dallo Stade Lausanne-Ouchy, in casa, è davvero di
troppo.
Non si riesce a mettere un
pallone dentro la porta, c’entra anche la sfortuna (era successo a Thun) ma
quando si spara sul portiere da due passi e si calcia a lato da favorevole
posizione non è più questione di sfortuna. Tre partite, zero punti. Non è
sufficiente per cambiare qualcosa a livello di conduzione? In passato si sono
mandati a spasso un allenatore dietro l’altro, qualcosa da rimproverarsi la
panchina spagnola ce l’avrà pure, no? Arbitro scadentissimo, d’accordo, mai una
decisione a favore del Bellinzona. Ma è così difficile centrare la porta? In
allenamento assistiamo a tiri su tiri da ogni posizione, in partita se ne
vedono pochi. Sabato perlomeno ci ha provato Chacon, ‘sacrificato’ al centr’attacco dell’attacco. I due centrali di
SLO sono delle ‘torri’: Nanizayama è alto 1.91, Malula misura 3 centimetri di
più., eppure l'uruguagio qualche occasione l'ha avuta.
Il Bellinzona ha iniziato
bene, Sauter - lanciato in un corridoio
– non è stato in grado di controllare la palla. Si giocava da appena tre
minuti, poteva già essere 1-0. Di lì a poco altra rete mancata da Chacon a tu
per tu con il loro portiere. Un solo intervento, alla mezzora da parte di
Enzler, prima di andare in pausa Souza da sì e no 18 metri calcia una punizione
sul muro. Nel secondo tempo la musica non cambia, anzi è Enzler a deviare in
corner una gran botta di Carraco. Ci prova comunque Sabbatini, probabilmente nel
ricordo dei suoi gol in bianconero. Tiro angolatissimo del numero 4, ma Da
Silva gli nega questa soddisfazione. Peccato. Tutto quello che segue è frutto
di casualità. Compreso il rigore decretato nel recupero. Forse troppo lungo...