NATIONAL LEAGUE
Ci voleva una punizione esemplare!
Pubblicato il 18.02.2025 08:33
di Alessandro Tamburini
Ha fatto discutere, e parecchio, il caso relativo alla positività alla cocaina di Miro Aaltonen, squalificato per un mese per l’assunzione della polvera bianca in dicembre quando vestiva la maglia del Kloten. Da oggi tornerà a disposizione, ma con la maglia del Berna. Un gran pasticcio che si annoda in questi giorni col caso Sinner, dimostrando che il sistema antidoping ha grosse lacune da colmare per il futuro. Senza entrare nel dettaglio del tennista numero uno, mi soffermo sul finlandese e l’uso di cocaina. Innanzitutto, è ridicola la pena di un mese, che inoltre falserà la fine del campionato col suo trasferimento a Berna, anticipato rispetto al contratto previsto per il 2025/27. Quindi le motivazioni varie, perché si agisce sulle parole del giocatore ma non sui fatti. Mi è capitato negli anni novanta di giocare contro colossi di 2 metri e passa, per il peso di 120 kg, sui campi da basket, con occhi come lampioni nella notte. Non lo consiglio a nessuno. Lo stesso Mike Tyson ha apertamente dichiarato di usare la cocaina prima di alcuni incontri, con il risultato di vedere un essere umano diventare una “bestia” senza controllo. The beast, come era soprannominato da molti. Tutti hanno diritto alla redenzione e a una seconda opportunità, ci mancherebbe, ma archiviare l’uso di cocaina con cotanta semplicità ed una pena così effimera, personalmente mi dà sia fastidio sia rabbia. Anche perché la stessa sostanza è una piaga della società civile, e lo sport dovrebbe essere un esempio che vale anche da deterrente. Appunto attraverso punizioni esemplari.
(PostFinance/KEYSTONE/Urs Flueeler)