È una doccia fredda, senza dubbio. Era difficile immaginarsi
una separazione a quest’altezza della stagione, con il Lugano primo in
classifica e lanciato verso tutti i suoi obiettivi.
E invece, il comunicato di questa mattina è di quelli che colpiscono, anche per il modo in cui è stato scritto: “Carlos Da Silva esonerato”.
Il verbo esonerare, scritto dal proprio club, fa un certo effetto. In questo caso, non proprio gradevole.
Ieri si è concluso il mercato, ma anche questo, potrebbe essere semplicemente un caso. Anzi, lo è di sicuro, anche perché, e questo ormai era di dominio pubblico, a Lugano le decisioni importanti vengono prese da Sebastian Pelzer.
Sì, Da Silva, negli scorsi mesi, era passato da Direttore sportivo a Head of First Team, con un ruolo più di “accompagnamento” che decisionale, ancorché le sue conoscenze e i suoi rapporti, sono sempre stati molto importanti e apprezzati.
Con l’arrivo di Pelzer da Chicago, la convivenza era divenuta viepiù complicata, anche per il ruolo di Da Silva, sempre più marginale. E anche perché, per Pelzer, era difficile imporsi come nuova figura dominante, con la presenza ingombrante di un Da Silva che in questi tre anni e mezzo era diventato un punto di riferimento per tutto l’ambiente, soprattutto i giocatori.
Spiace, più per il modo che per la sostanza, anche perché questo divorzio, presto o tardi, si sarebbe consumato. Lo si sarebbe però potuto comunicare con uno stile più leggero e, perché no, affidandosi alla ciclostilata forma della “consensualità”. La parola programmazione, che sintetizza all’estremo ciò che è realmente successo, se da una parte, protegge il club da qualsiasi conseguenza giuridica, dall’altra trasmette poca empatia. Uno di quei valori che un club come il Lugano dovrebbe invece avere tra le proprie priorità.
E invece, il comunicato di questa mattina è di quelli che colpiscono, anche per il modo in cui è stato scritto: “Carlos Da Silva esonerato”.
Il verbo esonerare, scritto dal proprio club, fa un certo effetto. In questo caso, non proprio gradevole.
Ieri si è concluso il mercato, ma anche questo, potrebbe essere semplicemente un caso. Anzi, lo è di sicuro, anche perché, e questo ormai era di dominio pubblico, a Lugano le decisioni importanti vengono prese da Sebastian Pelzer.
Sì, Da Silva, negli scorsi mesi, era passato da Direttore sportivo a Head of First Team, con un ruolo più di “accompagnamento” che decisionale, ancorché le sue conoscenze e i suoi rapporti, sono sempre stati molto importanti e apprezzati.
Con l’arrivo di Pelzer da Chicago, la convivenza era divenuta viepiù complicata, anche per il ruolo di Da Silva, sempre più marginale. E anche perché, per Pelzer, era difficile imporsi come nuova figura dominante, con la presenza ingombrante di un Da Silva che in questi tre anni e mezzo era diventato un punto di riferimento per tutto l’ambiente, soprattutto i giocatori.
Spiace, più per il modo che per la sostanza, anche perché questo divorzio, presto o tardi, si sarebbe consumato. Lo si sarebbe però potuto comunicare con uno stile più leggero e, perché no, affidandosi alla ciclostilata forma della “consensualità”. La parola programmazione, che sintetizza all’estremo ciò che è realmente successo, se da una parte, protegge il club da qualsiasi conseguenza giuridica, dall’altra trasmette poca empatia. Uno di quei valori che un club come il Lugano dovrebbe invece avere tra le proprie priorità.
ECCO IL COMUNICATO DEL FC LUGANO:
Carlos Da Silva esonerato con effetto immediato La F.C.
Lugano SA comunica che, nel contesto della pianificazione delle prossime
stagioni, Carlos Da Silva, Head of First Team, è stato esonerato con effetto
immediato dagli obblighi di prestare servizio per effetto della disdetta
ordinaria del rapporto di lavoro che gli è stata notificata. La società
ringrazia Carlos per l’impegno profuso a favore del club lungo la sua
permanenza in bianconero e gli augura il meglio in ambito privato e
professionale. Non saranno redatti ulteriori comunicati né rilasciate
dichiarazioni da parte dei dirigenti o dei dipendenti del club.