AC BELLINZONA
Non è solo colpa della signora Anex...
Pubblicato il 20.02.2025 07:55
di Enrico Lafranchi
I granata hanno potuto usufruire finalmente del campo A per allenarsi. La precarietà degli altri due terreni attorno allo stadio è nota. Quello in sintetico, ormai ‘consumato’ dagli anni, è di dubbia qualità ed è palesemente a rischio infortuni. Apriamo una parentesi per dire che in siffatte condizioni non dovrebbe più essere agibile nemmeno ai ragazzi che ci vanno a giocare liberamente negli orari (e giorni) extrascolastici. Oltretutto vi si scaricano ‘oggetti’ di ogni genere: bottigliette, resti di ‘merendine’, cicche di sigarette (ahinoi!). Quanto al campo C è, nelle stesse condizioni di  quarant’anni fa (dopo due giorni di pioggia si riempie di pozzanghere). Se ne lamentava già, Peter Pazmandy, quasi 40 anni fa!
L’allenamento di mercoledì, approfittando della meteo favorevole, si è dunque svolto sul campo principale. Si sono visti i soliti fraseggi, con il solo Sörensen a correre da una porta all’altra. Aris, come lo stesso giocatore, da tempo infortunato, ha spiegato sabato sera, sta recuperando alla grande. 
Contro lo Stade è andata come è andata. Si può inveire alla sfortuna, si potrà discutere sull’arbitraggio della signora Anex, ma la sconfitta è unicamente da attribuire all’incapacità realizzativa di Chacon (e compagni). Insomma, il ‘mea culpa, ci sta tutto.
Tutti sono rientrati negli spogliatoi, è vero, ma solo dopo la ‘baraonda’ (tra giocatori di entrambe le squadre) venutasi a creare in mezzo al campo. Anex, così tanto autoritaria nel distribuire cartellini (ben 105 in 15 partite!), soprattutto ai granata (panchina compresa), è uscita dal campo – da come l’abbiamo vista in viso – ‘impaurita’.
Al bar dello sport si sono commentati i cinque turni di squalifica inflitti al preparatore atletico Megias, che a fine match si è catapultato nella ‘mischia’. Non c’è anima viva, fra i tifosi, che riesca a spiegarsi un simile comportamento da chi sta in panchina.
Intanto, tutto tace sulla conduzione tecnica, anche per quello che succede in partita: giocatori fuori ruolo, o comunque male posizionati, addirittura lasciati in panchina, sostituzioni tardive… Un paio di esempi: Krasniqi che gioca 20 minuti al posto di Matondo (scarso nel rendimento ma pressoché inamovibile sull’out di sua competenza, come lo è Mihajlovic su quello opposto, ma tra i due non c’è paragone che tenga…), Nkama che rientra subentrando a L’Ghoul (il franco-algerino è un giocatore che ha della classe). Inoltre, ma qui lo staff non ne è responsabile, non sembra esserci nessuno in grado di sostituire al centro dell’attacco Nivokazi. Sabato si è optato, nuovamente, per Chacon (Nicolas Rossi, con la squadra ridotta in dieci, è dovuto ripiegare in difesa). Il risultato lo si è visto.
Con l’Etoile Carouge (che al Comunale aveva pareggiato al 90° su calcio di rigore concesso ai ginevrini dall’arbitro Huwiler per un intervento scomposto di Serif Berbic) bisognerà che in campo ci vada un Bellinzona un po’ diverso.