La tradizione è stata confermata. L’Ambrì batte per la quarta volta stagionale il Davos e fa un gran bel passo verso i play-in. Il 2 a 0 è stato assolutamente meritato, figlio di un’ottima prova. I leventinesi sono stata la squadra più attiva, hanno creato molto e messo sul ghiaccio con costanza attributi e spirito battagliero. E nelle poche volte in cui i grigionesi sono riusciti a mettere in difficoltà i biancoblù, ci ha pensato un Gilles Senn sontuoso a metterci una pezza. Contro la sua ex squadra il vallesano si scatena. Per lui è il secondo shutout della stagione. Già il primo era stato ottenuto proprio contro il Davos. Il rientro di DiDomenico è stato fondamentale, con il suo condottiero in pista l’Ambrì fa sempre un salto in avanti a livello di personalità. Significativo anche che in una serata dove Dominik Kubalik è apparso meno letale del solito, a decidere la contesa ci abbia pensato Manix Landry con una rete sporca, frutto di una deviazione con il corpo nello slot davanti al portiere avversario. Quei gol sporchi, tanto importanti specialmente nella fase decisiva del campionato. Con questa vittoria si aprono prospettive interessanti. A questo punto i ragazzi di Cereda possono anche tentare di andare a prendersi la settima o l’ottava piazza, posti che garantirebbero due chance per approdare ai playoff. Langnau e Kloten distano appena 3 punti. È giusto guardare in avanti, anche se prima bisognerà pensare ad affossare le speranze di chi insegue, con Bienne e Rapperswil ancora minacciosi. Il ruolino di marcia è edificante, con ben 7 vittorie ottenute nelle ultime nove uscite stagionali. Un ruolino impressionante che fa dell’Ambrì una delle squadre più in forma del momento. Se non ci saranno flessioni, Heed e compagni potranno togliersi ancora delle gran belle soddisfazioni e magari ritrovarsi a sfidare Losanna o Zurigo nei playoff. Certo, il cammino è ancora lungo, il lavoro è tanto, gli ostacoli molteplici, non sarà facile, ma è giusto essere ottimisti per quanto mostrato nelle ultime settimane.
(POSTFINANCE/Samuel Golay)