Chi ben comincia è a meta dell’opera? Spesso sì, ma di sicuro non è stato il caso dell’Ambrì ieri sera a Ginevra. La magia di Manix Landry, dopo 90’’ di gioco ha un po’ illuso tutto. Purtroppo però, con il passare dei minuti, ai leventinesi è venuta a mancare quella sana disperazione e quel rigore tattico necessario per portare a casa la vittoria. A ciò va aggiunto la differenza nelle situazioni speciali. Il Ginevra ha sfruttato i due powerplay a disposizione, i biancoblù no. I ragazzi di Cereda inoltre con il passare dei minuti hanno impensierito sempre di meno Robert Mayer. Last but not least, alcune leggerezze sono stato pagate a caro prezzo, come il cambio scorretto che ha portato alla prima inferiorità numerica oppure lo svarione di Curran sul definitivo 4 a 2 siglato da Pouliot. Peccato, l’Ambrì ha in sostanza sprecato una sorta di primo matchpuck per guadagnarsi un posto al sole e così stasera si ritrova davanti al pubblico amico contro il Bienne per una sfida al cardiopalma. Un Bienne che ha gli stessi punti dei ticinesi, ma con una partita in meno. Un occhio particolare dovrà inoltre essere dato alle partite di Rapperswil e Ginevra. A questo punto del campionato vale anche la pena dare un’occhiata agli scontri diretti, decisivi in caso di arrivo a pari punti. L’Ambrì ha un bilancio peggiore contro Rappi, Langnau e Ginevra, mentre con il Bienne tutto dipende da questa sera. Attualmente i seeländer hanno raccolto 6 punti, l’Ambrì 3. Solamente con il Kloten i sopracenerini hanno fatto meglio negli scontri diretti. Insomma, la situazione da questo punto di vista non sorride certo a Kubalik e compagni. Ecco perché il match di stasera è ancora più importante, un match difficile, da affrontare oltretutto dopo un rientro da Ginevra a notte inoltrata. Non certo il modo migliore per prepararsi, ma in questo periodo del campionato non ci sono scuse che tengano. Bisogna andare a tutta in queste ultime tre partite, in barba alle difficoltà. Solamente così si potrà centrare l’obiettivo dei play-in.
(PostFinance/KEYSTONE/Salvatore Di Nolfi)