Marzio
Agustoni, ex giocatore e capitano dell’HC Lugano, analizza il momento a dir
poco difficile dei bianconeri, che dopo la sconfitta di ieri sera a Losanna, rischiano fortemente di terminare
penultimi e di dover affrontare l’Ajoie. Loro avversario già domani, nella
giornata 50 di questa Regular Season.
Marzio, una stagione incredibile:
“Nessuno se lo sarebbe aspettato, anche se ormai da una quindicina di anni, a parte le due finali, stiamo arrancando. La società, e di riflesso la squadra, sembrano sempre più in difficoltà”.
Cosa ti aspetti da queste ultime tre partite?
“L’obiettivo massimo sarebbe riuscire ad andare in vacanza anticipata, ma temo che dovremo giocarci i play-in contro l’Ajoie”.
Non è bastato nemmeno il cambio di Gianinazzi:
“Luca è un ragazzo giovane che ho apprezzato, ma forse bisognava mettergli dall'inizio qualcuno di esperienza al suo fianco. O meglio ancora, dargli il ruolo di assistente per un paio di anni prima di gettarlo nella mischia. Passare dall’Under 20 a una squadra di professionisti non è facile”.
È arrivato Törmanen, Senior Advisor:
“Sì, ma vedendolo sul ghiaccio, i giocatori probabilmente sono andati un po’ in confusione e non hanno più capito chi fosse realmente l’allenatore”.
Domenichelli è andato via anche lui:
“È stata l’unica vera decisione presa finora, e ormai, dopo che aveva detto che Gianinazzi sarebbe stato il suo ultimo allenatore, era una cosa scontata. Ma è il futuro che preoccupa”.
In che senso?
“Ci mancano un direttore sportivo e un allenatore e inoltre ci sono da sistemare le situazioni di alcuni giocatori. Insomma, sarà un lavoro difficile. La speranza è che trovino le persone giuste, perché il tifoso inizia a perdere la speranza”.
Di Krupp cosa pensi?
“Sono sorpreso che un allenatore del genere sia venuto a Lugano per soli due mesi, senza nessuna garanzia per il futuro e con una situazione di classifica del genere”.
Molti giocatori hanno deluso, vero?
“Assolutamente. Su tutti Thürkauf, che non è più quello dello scorso anno, anche se rende meglio quando può giocare con Carr e Joly, e poi Aebischer, arrivato con grandi aspettative. Ma anche Carr e Joly hanno reso meno del previsto, mentre Marco Müller, che ha già firmato a Berna, sembra l’ombra di sé stesso”.
Difficile spiegare le varie rimonte subite in queste ultime partite:
“Sì, è qualcosa di strano. Ma credo che a un certo punto della partita, quando le cose non vanno più benissimo, la squadra entra in panico. A quel punto avrei voluto vedere maggiormente la mano di Krupp, che avrebbe dovuto dare maggiori impulsi”.
E se il Lugano dovesse affrontare l’Ajoie?
“Non sarebbe un playout scontato. Perciò è importante vincere domani, per dare un segnale ai probabili avversari”.
Marzio, una stagione incredibile:
“Nessuno se lo sarebbe aspettato, anche se ormai da una quindicina di anni, a parte le due finali, stiamo arrancando. La società, e di riflesso la squadra, sembrano sempre più in difficoltà”.
Cosa ti aspetti da queste ultime tre partite?
“L’obiettivo massimo sarebbe riuscire ad andare in vacanza anticipata, ma temo che dovremo giocarci i play-in contro l’Ajoie”.
Non è bastato nemmeno il cambio di Gianinazzi:
“Luca è un ragazzo giovane che ho apprezzato, ma forse bisognava mettergli dall'inizio qualcuno di esperienza al suo fianco. O meglio ancora, dargli il ruolo di assistente per un paio di anni prima di gettarlo nella mischia. Passare dall’Under 20 a una squadra di professionisti non è facile”.
È arrivato Törmanen, Senior Advisor:
“Sì, ma vedendolo sul ghiaccio, i giocatori probabilmente sono andati un po’ in confusione e non hanno più capito chi fosse realmente l’allenatore”.
Domenichelli è andato via anche lui:
“È stata l’unica vera decisione presa finora, e ormai, dopo che aveva detto che Gianinazzi sarebbe stato il suo ultimo allenatore, era una cosa scontata. Ma è il futuro che preoccupa”.
In che senso?
“Ci mancano un direttore sportivo e un allenatore e inoltre ci sono da sistemare le situazioni di alcuni giocatori. Insomma, sarà un lavoro difficile. La speranza è che trovino le persone giuste, perché il tifoso inizia a perdere la speranza”.
Di Krupp cosa pensi?
“Sono sorpreso che un allenatore del genere sia venuto a Lugano per soli due mesi, senza nessuna garanzia per il futuro e con una situazione di classifica del genere”.
Molti giocatori hanno deluso, vero?
“Assolutamente. Su tutti Thürkauf, che non è più quello dello scorso anno, anche se rende meglio quando può giocare con Carr e Joly, e poi Aebischer, arrivato con grandi aspettative. Ma anche Carr e Joly hanno reso meno del previsto, mentre Marco Müller, che ha già firmato a Berna, sembra l’ombra di sé stesso”.
Difficile spiegare le varie rimonte subite in queste ultime partite:
“Sì, è qualcosa di strano. Ma credo che a un certo punto della partita, quando le cose non vanno più benissimo, la squadra entra in panico. A quel punto avrei voluto vedere maggiormente la mano di Krupp, che avrebbe dovuto dare maggiori impulsi”.
E se il Lugano dovesse affrontare l’Ajoie?
“Non sarebbe un playout scontato. Perciò è importante vincere domani, per dare un segnale ai probabili avversari”.
(PostFinance/ KEYSTONE/Valentin Flauraud)