Dura la vita quando sei
Lamine Yamal. Hai il dribbling come principio ordinatore, la
corsa è facile e sciolta, l'idea calcistica è quella di puntare
l'avversario e di scappare. Allora bisogna abituarsi al fatto che il
rivale cerchi di fermarti, di ostacolarti e di annullarti. Il suo
Barcellona giocava contro il Las Palmas, e il giovane è
stato trattato molto male, è stato affrontato con eccessivo ardore
agonistico. E l'arbitro ha lasciato fare. L'ala della nazionale è un
ragazzo che non drammatizza, vive la vita spensierato. E ha scherzato
sulle condizioni del suo piede, sui social ha mostrato come fosse
insanguinato il suo calzino al termine della disfida. Il Las
Palmas non gli ha dato tregua, giustamente lo temeva, aveva un
piano preciso: impedire la giocata al fuoriclasse, con tutti i mezzi
possibili e impossibili. Al minuto 59 Lamine Yamal aveva la palla al piede,
Essugo e Munoz lo hanno stoppato, il calciatore è
finito a terra, il suo viso era dolorante, ha chiesto la sanzione per
i due reprobi, ma il direttore di gara gli ha intimato di rialzarsi,
invitandolo a non fare scena. Terminato l'incontro la verità postuma
è stata ristabilita sui social, perché l'azione incriminata era
decisamente fallosa. La prova c'è.
CALCIO SPAGNOLO

“Non è fallo”