La stagione di Lautaro
è complicata. L'argentino è alla disperata ricerca dei suoi colpi
migliori. Sente la responsabilità di essere il capitano, avverte il
peso del suo ingaggio. Viaggia sui 27 anni, e si pone come uno
sportivo poco sociale, la sua personalità e il suo essere sono
proposti sul terreno verde. A Torino, contro la Juve, la sua
Inter ha perso malamente, ha mancato un'occasione clamorosa,
alla fine della partita ha imprecato. Contro il Genoa ha
salvato i suoi, l'incontro si stava complicando maledettamente, lui
ci ha messo la testa. Al termine si è presentato davanti alle
telecamere. Ed è ritornato sulla trasferta piemontese, lo hanno
accusato, lo volevano squalificare per aver, forse, proferito alcune
bestemmie. Ai tempi dei social i video sono una sorta di Tribunale
permanente in carica. Ma Lautaro ci tiene a precisare: “Non
ho mai bestemmiato, mi dà molto fastidio”; aggiunge
perentorio: “Cerco di imparare e trasmettere rispetto anche ai
miei figli”; conclude: “Chi mi conosce sa che persona e
cha padre sono”.
CALCIO ITALIANO

“Non lo accetto, non ho bestemmiato”