La nuova proprietà del Como, si sa, è facoltosa e ricca d'iniziativa. E così, dopo un mercato di gennaio scoppiettante, è arrivato il momento della presentazione dell'idea per la realizzazione del nuovo stadio. Vanno infatti usati i termini corretti: il disegno-rendering presentato ieri nella conferenza stampa congiunta Como Calcio 1907 - Amministrazione comunale è un primo passo necessario per compiere quelli burocratici successivi, previsti dalla normativa italiana in materia (conferenza di servizi, manifestazione d'interesse eccetera) propedeutici alla presentazione del progetto vero e proprio il quale, secondo i programmi, dovrebbe arrivare nel maggio 2026. Tuttavia, è già una notizia che si sia deciso di restare in riva al Lario, e non spostarsi verso la periferia cittadina.
Al di là delle immagini illustrate alla stampa (le quali, va specificato, sono assolutamente indicative: la realtà potrebbe essere differente), quello che è certo è che verrà conservata la facciata attuale della tribuna principale, costruita in stile razionalista nel 1927, su progetto di Giovanni Greppi a seguito di espressa richiesta da parte di Benito Mussolini, che volle dedicare l'impianto al canoista Giuseppe Sinigaglia, caduto nel corso del primo conflitto mondiale. L'idea ricalca quanto già fatto a Bergamo, dove la nuova struttura si è integrata con quella preesistente, anch'essa sottoposta a vincoli.
Restano per ora senza risposta alcuni interrogativi importanti, che riguardano la compatibilità dei lavori con la disputa delle partite di campionato e, ovviamente, la riqualificazione dell'area circostante, e l'entità dei disagi da sopportare per chi abita in zona. I diversi ticinesi che frequentano lo stadio comasco conoscono le problematiche di traffico e parcheggio (per fortuna l'impianto è vicino alla stazione ferroviaria, e il TILO è un'ottima soluzione, perlomeno in orari diurni o del tardo pomeriggio), e i residenti, via social, hanno già espresso le proprie legittime preoccupazioni.
Certo, a livello di stadi la Lombardia non ha le problematiche del Ticino, e una soluzione provvisoria si potrà comunque trovare (l'Atalanta giocò alcune partite europee a San Siro, per esempio, durante i lavori per la ristrutturazione del Gewiss Stadium); tuttavia, le questioni che riguardano anche la riqualificazione della zona circostante sono sul tavolo, e c'è curiosità e attesa per vedere come verranno risolte. L'impianto potrebbe essere pronto per il 2028, e la municipalità locale ha già dichiarato la propria volontà a collaborare, anche con l'assunzione di tecnici dedicati. Affaire à suivre, insomma.
Al di là delle immagini illustrate alla stampa (le quali, va specificato, sono assolutamente indicative: la realtà potrebbe essere differente), quello che è certo è che verrà conservata la facciata attuale della tribuna principale, costruita in stile razionalista nel 1927, su progetto di Giovanni Greppi a seguito di espressa richiesta da parte di Benito Mussolini, che volle dedicare l'impianto al canoista Giuseppe Sinigaglia, caduto nel corso del primo conflitto mondiale. L'idea ricalca quanto già fatto a Bergamo, dove la nuova struttura si è integrata con quella preesistente, anch'essa sottoposta a vincoli.
Restano per ora senza risposta alcuni interrogativi importanti, che riguardano la compatibilità dei lavori con la disputa delle partite di campionato e, ovviamente, la riqualificazione dell'area circostante, e l'entità dei disagi da sopportare per chi abita in zona. I diversi ticinesi che frequentano lo stadio comasco conoscono le problematiche di traffico e parcheggio (per fortuna l'impianto è vicino alla stazione ferroviaria, e il TILO è un'ottima soluzione, perlomeno in orari diurni o del tardo pomeriggio), e i residenti, via social, hanno già espresso le proprie legittime preoccupazioni.
Certo, a livello di stadi la Lombardia non ha le problematiche del Ticino, e una soluzione provvisoria si potrà comunque trovare (l'Atalanta giocò alcune partite europee a San Siro, per esempio, durante i lavori per la ristrutturazione del Gewiss Stadium); tuttavia, le questioni che riguardano anche la riqualificazione della zona circostante sono sul tavolo, e c'è curiosità e attesa per vedere come verranno risolte. L'impianto potrebbe essere pronto per il 2028, e la municipalità locale ha già dichiarato la propria volontà a collaborare, anche con l'assunzione di tecnici dedicati. Affaire à suivre, insomma.