Schierato (era ora!) titolare,
Jetmir Krasniqi ha dato un contributo importante alla squadra. Sull’out
(destro), il trentenne, calcisticamente nato a Nyon, è entrato alla grande in
partita diventando di riferimento anche per la manovra offensiva. Jetmir a fine
gara si è intrattenuto con un folto gruppo di giovani della regione che erano
di stanza al Centro sportivo di Tenero: “Gli accompagnatori dei ragazzi mi
hanno telefonato venerdì per dirmi che sarebbero venuti a vedere la partita. Mi
ha fatto un enorme piacere rivedere gli allenatori che avevo anch’io avuto
all’età di 12-16 anni. La strada per questi giovani è naturalmente ancora
lunga, è stato per me un momento toccante parlare con loro (e quanti selfie! –
Ndr)”.
Sul suo ritorno in campo il
difensore sceglie la via diplomatica (Benavente nel girone di ritorno gli ha
sempre preferito Matondo): “Ho avuto un leggero infortunio, inoltre contro
lo Sciaffusa avevamo vinto… In seguito il mister ha voluto cambiare qualcosa,
spettava a me dimostrare che quando sono sul campo cerco di dare tutto”.
Sulla partita: “Nei primi
trenta minuti li abbiamo lasciati giocare un po’ troppo ma poi la musica è
cambiata. In pratica il Carouge lo abbiamo cancellato (in effetti i ginevrini
nel secondo tempo non si sono più visti, ndr). Non siamo stati fortunati (palo
di Dragan e salvataggio miracoloso del loro portiere, ndr), peccato. Era però
importante dimostrare che siamo ‘vivi’: non ci resta che continuare così”.
Krasniqi è risultato il
migliore in campo: “No no, anche Dragan ha fatto un gran lavoro (su questo non
ci piove: due ‘elementi’ essenziali, due prestazioni super)”.
Ha cercato più di una volta
il gol: “È vero, mi sentivo bene fisicamente, vedendo che i due centrali
(Sauter e Sutter) stavano facendo un lavoro incredibile (praticamente
insuperabili, ndr), ho spinto al massimo”.
Sulla partitissima di coppa:
“È una gara che abbiamo già nella testa, faremo di tutto per regalare ai nostri
tifosi una prestazione come quella con il San Gallo”.
(foto ENLA)