Alzi la mano chi, ieri sera, al 71' di San Gallo-Basilea, dopo la sfortunata autorete di Yannick Noah, avrebbe scommesso 10 franchi sul pari dei padroni di casa. La formazione guidata da Celestini, sino a quel momento, aveva fatto tutto bene: concreta nel gestire il vantaggio trovato a inizio gara, brava a contenere la reazione di una compagine biancoverde a trazione anteriore, ma incapace di trovare spazi per far male agli avversari, chiusi e tuttavia abili a ripartire, e con quel pizzico di buona sorte concretizzatasi nel gol del raddoppio, un episodio il quale, unito a tutto il resto, ha dato la sensazione che, davvero, questo possa essere davvero l'anno del ritorno dei renani ai vertici del nostro calcio, dopo una lunga quaresima.
In realtà, la gara di San Gallo, ha altresì dimostrato i limiti di una buona squadra, che rimarrà in lotta per il titolo sino alla fine (e con buone probabilità di vincerlo) la quale, però, non è una spietata macchina da guerra. Due gol nel finale, incassati su palla ferma, sono infatti lo specchio di una compagine alla quale, evidentemente, manca ancora qualcosa in cinismo e, soprattutto, concentrazione. Il Basilea capolista a fianco del Lugano, ma con una gara in più, non vince da tre turni; nelle ultime due gare, si è fatto rimontare dagli avversari e, questa volta, partendo da un doppio vantaggio a meno di 20' dal termine. Alla lunga, questi punti mancanti potrebbero pesare, al netto dei contraccolpi psicologici che, sicuramente, potrebbero farsi strada nella testa dei ragazzi rossoblù.
Un buon Basilea, quindi; ma, solo per tre quarti di gara. L'atteggiamento in campo, per noi che avevamo visto la settimana scorsa il Lugano a Cornaredo, è apparso differente tra le due compagini: più determinati e attenti i ticinesi, concentrati sino all'ultimo, a differenza dei renani in campo ieri in Svizzera Orientale. Dove, va ricordato, poche settimane fa, erano caduti anche i bianconeri, sempre nel finale, anch'essi passati in vantaggio per primi. Ma le dinamiche non sono state le stesse: i ragazzi di Mattia Croci-Torti erano apparsi, al termine, più stanchi fisicamente, a differenza degli uomini di Fabio Celestini, ancora dinamici fin nei minuti di recupero. In definitiva, il risultato di ieri sera al kybunpark sarà un altro motivo affinché la truppa bianconera, oggi, scenda in campo a Berna attenta, concentrata e con la giusta voglia. Lo abbiamo già scritto, lo ribadiamo: non ci sono, oggi al Wankdorf, in palio solo tre punti. C'è pressione? Certo: ma per arrivare in fondo bisogna saperla sopportare. In caso contrario, vorrebbe dire che ci sarebbe ancora della strada da percorrere.
In realtà, la gara di San Gallo, ha altresì dimostrato i limiti di una buona squadra, che rimarrà in lotta per il titolo sino alla fine (e con buone probabilità di vincerlo) la quale, però, non è una spietata macchina da guerra. Due gol nel finale, incassati su palla ferma, sono infatti lo specchio di una compagine alla quale, evidentemente, manca ancora qualcosa in cinismo e, soprattutto, concentrazione. Il Basilea capolista a fianco del Lugano, ma con una gara in più, non vince da tre turni; nelle ultime due gare, si è fatto rimontare dagli avversari e, questa volta, partendo da un doppio vantaggio a meno di 20' dal termine. Alla lunga, questi punti mancanti potrebbero pesare, al netto dei contraccolpi psicologici che, sicuramente, potrebbero farsi strada nella testa dei ragazzi rossoblù.
Un buon Basilea, quindi; ma, solo per tre quarti di gara. L'atteggiamento in campo, per noi che avevamo visto la settimana scorsa il Lugano a Cornaredo, è apparso differente tra le due compagini: più determinati e attenti i ticinesi, concentrati sino all'ultimo, a differenza dei renani in campo ieri in Svizzera Orientale. Dove, va ricordato, poche settimane fa, erano caduti anche i bianconeri, sempre nel finale, anch'essi passati in vantaggio per primi. Ma le dinamiche non sono state le stesse: i ragazzi di Mattia Croci-Torti erano apparsi, al termine, più stanchi fisicamente, a differenza degli uomini di Fabio Celestini, ancora dinamici fin nei minuti di recupero. In definitiva, il risultato di ieri sera al kybunpark sarà un altro motivo affinché la truppa bianconera, oggi, scenda in campo a Berna attenta, concentrata e con la giusta voglia. Lo abbiamo già scritto, lo ribadiamo: non ci sono, oggi al Wankdorf, in palio solo tre punti. C'è pressione? Certo: ma per arrivare in fondo bisogna saperla sopportare. In caso contrario, vorrebbe dire che ci sarebbe ancora della strada da percorrere.
(foto Filippo Zanovello)