La festa è del Losanna, al Bellinzona di Benavente resta
tanto rammarico, per una gran bella partita disputata e un’eliminazione che sa
di beffa.
La rete nella ripresa del solito Nivokazi, dopo un tiro di Krasniqi, aveva regalato un’illusione, anche perché i granata erano stati per lunghi tratti superiori ai vodesi, veramente deludenti.
La squadra di Magnin ha ottenuto il pareggio grazie a un gol di testa di Dussenne, scaturito da una punizione per un fallo di Chacon. Una piccola disattenzione che è costata carissimo.
Poi i supplementari, con due squadre stanche, e i calci di rigori, con gli errori di L’Ghoul e Sabbatini, e con Enzler che è riuscito a parare soltanto il primo rigore.
Peccato uscire cosi, perché i granata, per tutti i 120 minuti, hanno disputato una partita quasi perfetta, contro un avversario di categoria superiore che non ha mai dimostrato di essere piu forte.
Con la regìa di Sabbatini, la cerniera difensiva composta da Sauter e Sutter, le folate di L’Ghoul e la spinta sulla fascia sinistra di Mihajlovic, per non parlare della forza fisica in mezzo al campo di Nkama, i granata hanno sorpreso un Losanna cloroformizzato, all’immagine di un Sanches che è entrato poco in gioco.
Proprio l’uscita dell’ex Lugano Nkama ha cambiato un po’ l’inerzia della partita, con il Bellinzona che è arretrato subito di qualche metro, mentre l’ingresso di Chacon e Rossi ha portato davvero poco.
Ma questa sera al Bellinzona si può rimproverare veramente poco: con un pizzico di fortuna in più si poteva riscrivere la storia.
Quest’eliminazione, se da una parte brucia, dall’altra dev’essere l’occasione per ripartire forti in campionato, dove questa squadra merita qualcosa in più della posizione che occupa. Stasera, così come aveva fatto contro il San Gallo, lo ha ampiamente dimostrato.
La rete nella ripresa del solito Nivokazi, dopo un tiro di Krasniqi, aveva regalato un’illusione, anche perché i granata erano stati per lunghi tratti superiori ai vodesi, veramente deludenti.
La squadra di Magnin ha ottenuto il pareggio grazie a un gol di testa di Dussenne, scaturito da una punizione per un fallo di Chacon. Una piccola disattenzione che è costata carissimo.
Poi i supplementari, con due squadre stanche, e i calci di rigori, con gli errori di L’Ghoul e Sabbatini, e con Enzler che è riuscito a parare soltanto il primo rigore.
Peccato uscire cosi, perché i granata, per tutti i 120 minuti, hanno disputato una partita quasi perfetta, contro un avversario di categoria superiore che non ha mai dimostrato di essere piu forte.
Con la regìa di Sabbatini, la cerniera difensiva composta da Sauter e Sutter, le folate di L’Ghoul e la spinta sulla fascia sinistra di Mihajlovic, per non parlare della forza fisica in mezzo al campo di Nkama, i granata hanno sorpreso un Losanna cloroformizzato, all’immagine di un Sanches che è entrato poco in gioco.
Proprio l’uscita dell’ex Lugano Nkama ha cambiato un po’ l’inerzia della partita, con il Bellinzona che è arretrato subito di qualche metro, mentre l’ingresso di Chacon e Rossi ha portato davvero poco.
Ma questa sera al Bellinzona si può rimproverare veramente poco: con un pizzico di fortuna in più si poteva riscrivere la storia.
Quest’eliminazione, se da una parte brucia, dall’altra dev’essere l’occasione per ripartire forti in campionato, dove questa squadra merita qualcosa in più della posizione che occupa. Stasera, così come aveva fatto contro il San Gallo, lo ha ampiamente dimostrato.
(foto Filippo Zanovello)