FC LUGANO
"Ricordo ancora quella telefonata di Renzetti...".
Pubblicato il 26.02.2025 10:32
di L.S.
Livio Bordoli, ovviamente, non ha dimenticato quella sera di dieci anni fa a Bienne, quando era seduto sulla panchina del FC Lugano.
“Ricordo tutto, dallo stadio vetusto, agli spogliatoi vecchissimi e scomodi, fino all’abbraccio con Renzetti e con la gente sul campo a fine partita”.
Una vittoria che diede al Lugano la matematica certezza della promozione:
“In caso di sconfitta, avremmo avuto ancora un altro match-ball in casa contro il Wohlen”.
Invece non ce ne fu bisogno:
“Guarino fece un gran gol: lui, questi colpi, li aveva”.
Era una squadra molto ticinese:
“È vero, aveva uno zoccolo duro dal carattere forte, grazie al quale abbiamo ottenuto questo risultato”.
Un gruppo contro il quale anche Bordoli andò un po’ a sbattere:
“Sono cose di calcio: ero uno che faceva scelte forti, a volte impopolari, ma i risultati mi davano ragione. E alla fine sappiamo com’è andata…”.
Prima della partita, il tecnico ricevette una telefonata “particolare”:
“Mi chiamò Renzetti, che saputo di qualche cambio di formazione che avevo in testa, mi chiese se fossi veramente sicuro di ciò che stavo facendo. Cercai di rassicurarlo, anche se era molto teso”.
Il dopo partita è stato bellissimo:
“Lo ricordo ancora adesso. Tutti i tifosi in campo festanti e le lacrime di Renzetti: sono immagini che non dimenticherò mai. Sono contento di aver vinto soprattutto per loro”.
Niente Super League, Bordoli lasciò Lugano:
“Avevo già un accordo con l’Aarau, che a dire la verità mi seguiva da un paio di anni. Renzetti però l’anno prima non mi lasciò andare”.
Rimpianti?
“No, il calcio è così, avevo fatto la mia scelta”.
Quella sera cambiò la storia del FC Lugano:
“Proprio così. Siamo tutti felici e orgogliosi che quella partita rappresentò un punto di svolta. E vedendo dov’è adesso il Lugano, possiamo dire che sì, quel 25 maggio di dieci anni fa, fu davvero importante”.