Una serata beffarda, quasi inspiegabile: dopo tre finali, il
Lugano è fuori dalla Coppa svizzera per mano del Bienne, squadra di Promotion
League.
Peccato, perché sulla carta sembrava una partita facile, che doveva spianare la strada verso le semifinali, è invece è stato il terminale di una stagione in cui ora bisogna puntare tutto sul campionato. Certo, c’è la Conference, ma pensare di vincerla è semplice utopia.
Croci-Torti, con i molti assenti che aveva, ha dato spazio a chi gioca meno e questa volta, è stato tradito dalla sua panchina. Arigoni, El Wafi, Dos Santos e Vladi, ma anche il Macek del primo tempo, hanno decisamente deluso. Insomma, il Lugano è forte quando può giocare con i suoi migliori giocatori, altrimenti diventa una squadra normalissima.
Il gol del Bienne, nella ripresa, è stato addirittura troppo facile. Dzonlagic, imbeccato con un passaggio quasi elementare da Beyer, ha trafitto in mezzo alle gambe Osigwe in uscita. Fuorigioco? Difficile da dire, come dimostra il fotogramma preso dalla RSI: senza VAR, impossibile avere certezze.
Il Lugano poi ci ha provato in tutti i modi, ma complici un po’ di imprecisione e una bella dose di sfortuna (l’occasione di Koutsias e il palo di Belhadj i più clamorosi), non ce l’ha fatta. Anzi, nell’ultimo secondo ha pure incassato il secondo gol con Sartoretti, addirittura a porta vuota, con Osigwe che era salito per l’ultimo corner della partita.
Una sconfitta che fa male, sicuramente impensabile, che priva i ticinesi della quarta finale di fila.
Ora testa al campionato, con la speranza che questa sconfitta possa dare una scossa per questo finale di campionato.
Peccato, perché sulla carta sembrava una partita facile, che doveva spianare la strada verso le semifinali, è invece è stato il terminale di una stagione in cui ora bisogna puntare tutto sul campionato. Certo, c’è la Conference, ma pensare di vincerla è semplice utopia.
Croci-Torti, con i molti assenti che aveva, ha dato spazio a chi gioca meno e questa volta, è stato tradito dalla sua panchina. Arigoni, El Wafi, Dos Santos e Vladi, ma anche il Macek del primo tempo, hanno decisamente deluso. Insomma, il Lugano è forte quando può giocare con i suoi migliori giocatori, altrimenti diventa una squadra normalissima.
Il gol del Bienne, nella ripresa, è stato addirittura troppo facile. Dzonlagic, imbeccato con un passaggio quasi elementare da Beyer, ha trafitto in mezzo alle gambe Osigwe in uscita. Fuorigioco? Difficile da dire, come dimostra il fotogramma preso dalla RSI: senza VAR, impossibile avere certezze.
Il Lugano poi ci ha provato in tutti i modi, ma complici un po’ di imprecisione e una bella dose di sfortuna (l’occasione di Koutsias e il palo di Belhadj i più clamorosi), non ce l’ha fatta. Anzi, nell’ultimo secondo ha pure incassato il secondo gol con Sartoretti, addirittura a porta vuota, con Osigwe che era salito per l’ultimo corner della partita.
Una sconfitta che fa male, sicuramente impensabile, che priva i ticinesi della quarta finale di fila.
Ora testa al campionato, con la speranza che questa sconfitta possa dare una scossa per questo finale di campionato.
(Immagini RSI)