La sua carriera sembrava
finita, arrestata perché l'umano è fragile e può cadere in
tentazione. Sandro Tonali di vite ne sta già vivendo tante,
era caduto pesantemente, soggiogato dalle scommesse, ora si trova
dentro una rinascita, una sorta di catarsi. Per i tifosi del
Newcastle è un beniamino, sul campo è uno dei pilastri della
formazione di Eddie Howe. Gli è stata inflitta una condanna
sportiva che prevedeva una squalifica dalle competizioni sportive per
10 mesi; altri 8 da scontare in prescrizioni alternative, ossia
incontri pubblici per sensibilizzare le persone sul tema della
ludopatia. Un percorso che ha affrontato consapevole che fosse
decisivo: sul piano personale; sul piano calcistico. Un cammino con
l'abbandono forzato del telefonino, il centrocampista dichiara:
“Nell'ultimo anno non l'ho avuto per 6 mesi. Ho provato un senso
di libertà”. Non ha paura di confessare che si era perso, e
che ora si percepisce come un ritrovato: “Non è esagerato
parlare di una prima e di una seconda vita. Il mio stile era
negativo. Oggi, per fortuna, sono diverso”. Spiega: “Non
avevo la consapevolezza della dipendenza. E nascondevo il problema.
La disponibilità economica non mi aveva fatto accorgere della
serietà della cosa”. Un incontro ricorderà per sempre, è
quello avvenuto in una fabbrica di Newcastle: “Produce
coperture per tubi del gas nell'oceano. Ci sono andato perché in
Inghilterra il gioco d'azzardo è molto diffuso”. Chi è oggi?
“Uno che riesce a parlare con tutti. Una persona disponibile e
generosa. Non più solo dentro il campo”.
CALCIO INTERNAZIONALE

Senza telefono e in fabbrica