CALCIO ITALIANO
C'era una volta la Juve
Pubblicato il 27.02.2025 12:00
di A. L.
Si è scatenato il diluvio: l'eliminazione della Juve, dalla Coppa Italia, in Italia ha fatto scalpore. La propaganda è finita, Thiago Motta e Giuntoli sono sotto accusa. La pazienza è terminata, i risultati non arrivano, e le sconfitte sono incredibili. Una settimana e due clamorose estromissioni. A Torino volevano il calcio-spettacolo, intendevano allestire un nuovo ed entusiasmante progetto. L'idea era andare oltre il cinismo del conta solo vincere. La nuova filosofia, il nuovo credo è costato, sono stati investiti oltre duecento milioni. Ma il campo è spietato, e ha decretato un verdetto, quasi, inappellabile: la Vecchia Signora non è una squadra. Una squadra, quella vera deve avere una sua immanenza, deve avere un'anima, deve essere posseduta da “uno spirto guerriero ch'entro rugge”, come scrive il poeta. Madama è come se sentisse tutto il peso dei suoi anni. Il suo fascino è smunto, ha un pallore preoccupante. Si specchia e pensa al tempo passato. Tutto è cambiato, troppo in fretta, troppo velocemente. Motta e Giuntoli sono stati superbi, hanno avuto un'alta considerazione di se stessi, si sono stimati oltremodo. Si sono illusi: pensavano che avessero una legittimazione naturale, essendo alla Juve. Ma i bianconeri non incutono più paura. Che cosa manca alla Juve? La proprietà, mette i soldi per inerzia, ma, probabilmente, il giocattolo alla famiglia non interessa più. Il suo futuro lo vede fuori l'Italia. Meditate, gente gente.
(nella foto la prima pagina della "Gazzetta dello Sport")