La beffa è servita: l’ex
Grandlund, lasciato partire con troppa leggerezza da Lugano, affossa
definitivamente i suoi ex compagni a pochi secondi dalla fine.
E così i bianconeri finiscono al penultimo posto in classifica, davanti soltanto all' Ajoie, che forse incontreranno nei playout. Il peggior risultato dal 1982, l’anno della promozione in Serie A.
Stagione dunque nerissima, con la scomparsa del Presidentissimo Geo Mantegazza e continuata con una disastrosa stagione, passata per lo più nei bassifondi della classifica.
Vicky Mantegazza è tornata a parlare ieri sera al termine del confronto di Ginevra e come prima cosa, ha chiamato a raccolta i propri tifosi: bisogna rimanere vicini alla squadra in questo difficile momento. Il messaggio è chiaro: i ragazzi e l’ambiente in generale, sono in difficoltà.
Ha chiaramente fatto capire che ci sono stati anche degli errori sul mercato: elementi forse anche validi che non sono però riusciti a integrarsi.
Ci sarà tempo per parlarne e forse, ieri sera, è stato un po’ prematuro. Ma tant’è. Ora bisogna pensare al presente, alla possibile sfida con i giurassiani.
Le colpe se le è assunte, giustamente, il presidente, colei che sta in cima alla piramide. Avrebbe voluto regalare un altro risultato al padre, ma come dice lei, il Lugano gode di ottima salute. Lo spirito resta battagliero, si va avanti.
Il club è atteso da settimane difficile, sul ghiaccio e fuori. Ci saranno scelte da fare, uomini da designare, una struttura da riprogrammare: non sarà facile. Sbagliare è vietato.
Le parole di Vicky, ieri sera, potrebbero segnare la rinascita, la voglia di ripartire. Nella depressione generale, ci vuole un po’ di ottimismo, bisogna ritrovare quello spirito perduto che può salvare il club, che resta uno dei più gloriosi dell’hockey svizzero.
I momenti bui, anche nella vita, aiutano a crescere, se si è capaci di gestirli e metabolizzarli.
Sono certo che il Lugano tornerà protagonista. Ci vorrà forse un po’ di tempo, ma questo club ha la forza necessaria per rinverdire i fasti del passato. Forse, ieri sera, è nato un nuovo Lugano.
E così i bianconeri finiscono al penultimo posto in classifica, davanti soltanto all' Ajoie, che forse incontreranno nei playout. Il peggior risultato dal 1982, l’anno della promozione in Serie A.
Stagione dunque nerissima, con la scomparsa del Presidentissimo Geo Mantegazza e continuata con una disastrosa stagione, passata per lo più nei bassifondi della classifica.
Vicky Mantegazza è tornata a parlare ieri sera al termine del confronto di Ginevra e come prima cosa, ha chiamato a raccolta i propri tifosi: bisogna rimanere vicini alla squadra in questo difficile momento. Il messaggio è chiaro: i ragazzi e l’ambiente in generale, sono in difficoltà.
Ha chiaramente fatto capire che ci sono stati anche degli errori sul mercato: elementi forse anche validi che non sono però riusciti a integrarsi.
Ci sarà tempo per parlarne e forse, ieri sera, è stato un po’ prematuro. Ma tant’è. Ora bisogna pensare al presente, alla possibile sfida con i giurassiani.
Le colpe se le è assunte, giustamente, il presidente, colei che sta in cima alla piramide. Avrebbe voluto regalare un altro risultato al padre, ma come dice lei, il Lugano gode di ottima salute. Lo spirito resta battagliero, si va avanti.
Il club è atteso da settimane difficile, sul ghiaccio e fuori. Ci saranno scelte da fare, uomini da designare, una struttura da riprogrammare: non sarà facile. Sbagliare è vietato.
Le parole di Vicky, ieri sera, potrebbero segnare la rinascita, la voglia di ripartire. Nella depressione generale, ci vuole un po’ di ottimismo, bisogna ritrovare quello spirito perduto che può salvare il club, che resta uno dei più gloriosi dell’hockey svizzero.
I momenti bui, anche nella vita, aiutano a crescere, se si è capaci di gestirli e metabolizzarli.
Sono certo che il Lugano tornerà protagonista. Ci vorrà forse un po’ di tempo, ma questo club ha la forza necessaria per rinverdire i fasti del passato. Forse, ieri sera, è nato un nuovo Lugano.
(foto Ticishot-Simone Andriani)