Non sappiamo quale sarà il futuro bolognese di Dan Ndoye. Di sicuro, ha emulato un grande del nostro calcio come Kubi, che segnò un gol decisivo al Milan di Arrigo Sacchi, Ruud Gullit nel 1990. Probabilmente, qualche bolognese coi capelli bianchi gli avrà raccontato cos'è stato Türkyilmaz al Dall'Ara, in stagioni molto, molto differenti da queste per i rossoblù. Anni dove il centravanti ticinese era l'unico a non venire fischiato dai propri tifosi, e dove costruì una memoria che, appunto, vive ancora oggi per quelli che c'erano.
Ieri Ndoye ha giocato come meglio non poteva, aggiudicandosi il premio per il migliore in campo: sulle ali ha creato un sacco di grattacapi agli esterni avversari, ma lo abbiamo visto anche in copertura, a chiudere la fascia destra. Poi, quando è stato il momento, si è fatto trovare pronto a centro area, dove ha vinto il contrasto contro Pavlovic, che pure era davanti a lui e lo sovrasta nettamente dal punto di vista fisico. Migliore in campo, nettamente, e soprattutto cresciuto in questa esperienza emiliana, tecnicamente e come mentalità. La Serie A, insomma, restituisce alla Nati un giocatore che potrà davvero essere importante negli appuntamenti che arriveranno. Freuler ha fatto invece tanta quantità: giocatore ormai esperto in questo campionato, è una garanzia per Vincenzo Italiano e il suo gioco.
Il tecnico, parlando di Ndoye, ha detto che deve crescere anche in trasferta. Lo vede contento, carico, ma con ancora dei margini di miglioramento, per un finale di stagione che si annuncia caldissimo. Secondo i colleghi bolognesi, sarà difficile però prendere il posto di Kubi nel cuore del pubblico rossoblù. Forse perché il ticinese affrontava altri avversari: recitare la formazione di quel Milan e quella di oggi è solo un modo per immalinconirsi. Perlomeno, per chi ha quei colori nel cuore.
Ieri Ndoye ha giocato come meglio non poteva, aggiudicandosi il premio per il migliore in campo: sulle ali ha creato un sacco di grattacapi agli esterni avversari, ma lo abbiamo visto anche in copertura, a chiudere la fascia destra. Poi, quando è stato il momento, si è fatto trovare pronto a centro area, dove ha vinto il contrasto contro Pavlovic, che pure era davanti a lui e lo sovrasta nettamente dal punto di vista fisico. Migliore in campo, nettamente, e soprattutto cresciuto in questa esperienza emiliana, tecnicamente e come mentalità. La Serie A, insomma, restituisce alla Nati un giocatore che potrà davvero essere importante negli appuntamenti che arriveranno. Freuler ha fatto invece tanta quantità: giocatore ormai esperto in questo campionato, è una garanzia per Vincenzo Italiano e il suo gioco.
Il tecnico, parlando di Ndoye, ha detto che deve crescere anche in trasferta. Lo vede contento, carico, ma con ancora dei margini di miglioramento, per un finale di stagione che si annuncia caldissimo. Secondo i colleghi bolognesi, sarà difficile però prendere il posto di Kubi nel cuore del pubblico rossoblù. Forse perché il ticinese affrontava altri avversari: recitare la formazione di quel Milan e quella di oggi è solo un modo per immalinconirsi. Perlomeno, per chi ha quei colori nel cuore.