Per il Bellinzona Ranjan Neelakandan
era “un giocatore importante” ma, come ben sappiamo, in granata il giovane
talento (un prodotto del Team Ticino) ha fatto poche apparizioni: una volta
mezzora, un’altra venti minuti, raramente in campo da titolare.
Benavente non gli ha praticamente
concesso di respirare a pieni polmoni, come avrebbe meritato, l’aria del
Comunale, dove a vederlo accorrevano i suoi genitori. Men che meno in trasferta
(neanche dopo quel gran gol salva-risultato, siglato alla Maladière).
Chi allena sa e prende delle
decisioni. Magari anche discutibili. Ci si fa osservare che il giovane talentuoso,
qualificato un “diamante grezzo”, non ne poteva più di stare fuori (in panchina
e anche in tribuna) a vedere i suoi coetanei giocare.
Si era guadagnato all’ultimo
Torneo, quello giocato, non solo ‘parlato’ (ne è uscita vincitrice l’Union
Berlin) fama di goleador (miglior realizzatore). L’Eco dello Sport ne aveva
esaltato le sue qualità di “piccolo grande bomber”.
Ranjan era entusiasta di
giocare (facciamo per dire) col Bellinzona. Mister Zanetti, per quel po’ che lo
ha conosciuto, l’aveva definito “un fiore che sta sbocciando”, per Cocimano è
un “ragazzo forte di carattere, virtù necessaria per continuare a crescere”. È
però successo che questo talento (precoce?) non è mai entrato negli schemi
dello staff spagnolo.
L’estate scorsa si era parlato
di un interesse del Basilea e addirittura da parte della Juve.
Ora Ranjan è un giocatore del
FC Annecy (Ligue 2). Per la stampa regionale transalpina si tratta di un bel
colpo di mercato: “Il giovane svizzero è un talento internazionale”. Il club
stesso, annunciandone l’ingaggio, precisa che è arrivata ad Annecy una “quarta
recluta con passaporto rossocrociato”. Chissà che questa sua ‘fuga in Francia’,
dopo l’esperienza ‘spagnoleggiante’, invero poco soddisfacente, non possa rivelarsi per il
ragazzo di Novazzano un’opportunità propizia (cambiare aria non può che fargli
bene) ed interessante (per il suo futuro calcistico). Glielo auguriamo.
(Foto ENLA)