Ha fatto
bene Vicky Mantegazza, ieri sera, dopo la sconfitta di Ginevra, l’ennesima in
questa stagione, a voler parlare.
Poche parole, profonde, vere, forse non tutte azzeccatissime, ma sicuramente dette con il cuore. Ricordando anche papà Geo, che non c’è più e che per questa società è stato, e resterà un simbolo.
Ora però bisogna guardare avanti, pianificare il futuro, dare a questo club una struttura finalmente degna delle parole del presidente, che si è assunta la responsabilità dei risultati negativi e che ha ribadito la volontà di andare avanti, di non gettare la spugna. Insomma, di tornare a essere ambiziosi.
C’è un presente da onorare nel miglior modo possibile, ma c’è soprattutto un futuro da costruire, per ridare credibilità a un club che in questi ultimi anni, purtroppo, ha perso molto di quell’immagine che godeva in tutta la Svizzera.
Non sarà facile, giusto dirlo subito. Ci vogliono uomini e competenza, ci vuole una visione a lungo termine, la volontà di girare veramente pagina: ma non solo a parole.
Bisogna comporre una struttura finalmente in grado di far fronte alle necessità dei tempi, che richiedono grandi conoscenze e professionalità, e si deve cambiare il modo di lavorare adottato finora, che non ha dato i frutti sperati.
In poche parole, ci vuole coraggio. Di lasciar andare il passato glorioso, in cui specchiarsi non è per nulla salutare. Inutile riguardare con nostalgia frammista a orgoglio, le foto ingiallite dei titoli vinti o ricordare i grandi campioni che hanno vestito questa casacca.
Il presente dice altro. Dice che questa squadra e questa società sono in discesa libera e che il futuro, nonostante le belle parole e l’indubbia passione di chi mette i soldi, non bastano più.
Presto scopriremo se Vicky Mantegazza ha veramente capito qual è il problema e come agire.
Poche parole, profonde, vere, forse non tutte azzeccatissime, ma sicuramente dette con il cuore. Ricordando anche papà Geo, che non c’è più e che per questa società è stato, e resterà un simbolo.
Ora però bisogna guardare avanti, pianificare il futuro, dare a questo club una struttura finalmente degna delle parole del presidente, che si è assunta la responsabilità dei risultati negativi e che ha ribadito la volontà di andare avanti, di non gettare la spugna. Insomma, di tornare a essere ambiziosi.
C’è un presente da onorare nel miglior modo possibile, ma c’è soprattutto un futuro da costruire, per ridare credibilità a un club che in questi ultimi anni, purtroppo, ha perso molto di quell’immagine che godeva in tutta la Svizzera.
Non sarà facile, giusto dirlo subito. Ci vogliono uomini e competenza, ci vuole una visione a lungo termine, la volontà di girare veramente pagina: ma non solo a parole.
Bisogna comporre una struttura finalmente in grado di far fronte alle necessità dei tempi, che richiedono grandi conoscenze e professionalità, e si deve cambiare il modo di lavorare adottato finora, che non ha dato i frutti sperati.
In poche parole, ci vuole coraggio. Di lasciar andare il passato glorioso, in cui specchiarsi non è per nulla salutare. Inutile riguardare con nostalgia frammista a orgoglio, le foto ingiallite dei titoli vinti o ricordare i grandi campioni che hanno vestito questa casacca.
Il presente dice altro. Dice che questa squadra e questa società sono in discesa libera e che il futuro, nonostante le belle parole e l’indubbia passione di chi mette i soldi, non bastano più.
Presto scopriremo se Vicky Mantegazza ha veramente capito qual è il problema e come agire.