Qualche mese fa il Berna annunciava un po’ tra lo stupore generale che avrebbe ritirato la maglia numero 11 di Alain Berger. L’ex attaccante in effetti adempie ai seguenti criteri necessari per godere di questa grande incoronazione:
- Iniziare la carriera con il Berna
- Disputare almeno 10 stagioni
- Vincere tre titoli
- Terminare la carriera con il Berna
Alain Berger ha avuto un bel percorso, pieno di successi e condito da ben 4 titoli, ma non ha mai svolto un ruolo predominante, è sempre stato una sorta di soldatino dietro le quinte e non ha lasciato una grandissima impronta. In 554 partite di NL con il Berna ha ottenuto appena 76 punti e anche a livello difensivo non è mai stato una "cima". Con tutto il rispetto, questa scelta del Berna aveva appunto un po’ spiazzato tutti e sollevato qualche perplessità. Vedere la maglia rispettivamente il nome di Alain Berger a fianco di leggende come Renato Tosio, Beat Gerber, Martin Rauch, Ivo Rüthemann o Martin Plüss avrebbe fatto effettivamente sorridere. Quasi una sorta di “cerca l’errore”. Tutto ciò non diventerà infine realtà. Il grande capo del Berna Marc Lüthi ha spiegato in un’intervista al collega Klaus Zaugg che Berger ha rifiutato questo incredibile riconoscimento. “Alain ci ha comunicato ufficialmente che rinuncia a questo onore, ci ha spiegato che la sua maglia non merita di essere issata sotto il tetto del nostro impianto, sarebbe decisamente troppo e sproporzionato”. Il 34enne, che aveva terminato la sua carriera nel 2022 e che ora si è trasferito in Canada, ha dimostrato insomma una grande umiltà. Chapeau!
(Berger, a destra, con DiDomenico, nella foto PPR/Lukas Lehmann)