Janick Steinmann ha preso il posto di Hnat Domenichelli: sarà lui il nuovo GM dell'HC Lugano.
Klaus Zaugg, uno dei giornalisti di hockey più influenti del panorama elvetico, ha scritto un articolo su Watson.ch, spiegando cosa dovrà fare Steinmann per avere successo a Lugano. Un articolo tra il serio e il faceto.
Klaus Zaugg, uno dei giornalisti di hockey più influenti del panorama elvetico, ha scritto un articolo su Watson.ch, spiegando cosa dovrà fare Steinmann per avere successo a Lugano. Un articolo tra il serio e il faceto.
"Il lavoro che attende Steinmann non è così difficile come sembra a prima vista", scrive Zaugg. Deve solo avere il
coraggio di imporre un nuovo ordine. O meglio: ripristinare il vecchio ordine
che un tempo rese Lugano “grande” e portò quattro titoli in cinque anni (1986,
1987, 1988, 1990).
Quale ordine? Semplice secondo Zaugg: "Il presidente è il proprietario, il manager e il
direttore sportivo gestiscono, l'allenatore allena e i giocatori giocano.
Punto. A Lugano negli ultimi anni tutti hanno fatto un po' di tutto. La separazione dei poteri è
il prerequisito per il successo".
Il giornalista riassume in cinque punti, le regole che Steinmann dovrà far rispettare:
1. Divieto di entrata nello spogliatoio per la
presidente Vicky Mantegazza: eccezion fatta solo per salutare
tutti prima dell'inizio della stagione, per augurare loro un felice anno nuovo
e dopo la stagione.
2. Divieto di ingresso nell'ufficio presidenziale
per i giocatori e l'allenatore: potranno comparire davanti al presidente solo
per firmare contratti o rescinderli anticipatamente.
3. Il direttore sportivo decide, consultandosi
con l'amministratore delegato (attualmente Marco Werder), quali giocatori
acquistare, quali mandare via e come strutturare i contratti.
4. Il direttore sportivo non legge i giornali
ticinesi, non ascolta la radio ticinese e non guarda i canali televisivi
ticinesi. In questo modo non viene toccato dalle polemiche del variegato
panorama mediatico locale, che sono parte integrante dell'HC Lugano.
5. Viene reintrodotto il principio di
prestazione. Chiunque non stia giocando al meglio delle sue possibilità dovrà
sedersi sugli spalti di tanto in tanto, indipendentemente dalla fama passata,
dal nome, dalle origini e dallo stipendio. È indimenticabile come, al “Grande
Lugano” sotto la guida di John Slettvoll, Thomas Vrabec, forse il giocatore
migliore, sia stato relegato sugli spalti durante i playoff. Perché aveva
firmato con il Berna in anticipo.
Basterà tutto questo per riportare in alto il Lugano?