Migliore in pista: Janne Juvonen. Squadra che si è fatta preferire: Rapperswil. Tiri in porta: 20-28. Ingaggi vinti: 53.66% i Lakers. Vittoria: Ambrì Piotta, ed è infondo l’unica cosa che conta.
Sì, è stata una vittoria sudata, difficile, ma la realtà è che non poteva essere altrimenti tra due squadre che hanno chiuso il campionato vicine e con i biancoblù esperti di partite serrate, come i 23 overtime stagionali hanno evidenziato. Bene così, anche perché alla fine Juvonen è stato solo battuto da un tiro deviato da un bastone amico ed è in stato di grazia, quello conosciuto ed ammirato al suo arrivo in Leventina. E giovedì dovrebbe essere nuovamente il suo turno, per sorreggere un fortino … forte sì di un gol di vantaggio e due risultati utili su tre, ma soprattutto consapevole che in stagione ha saputo brillare spesso in trasferta (anche a casa dei Lakers) e che, segnando ad esempio per primo, potrebbe mettere il Rapperswil con le spalle al muro.
Probabilmente ci sarà anche il forte Malte Strömwall, ammalato e non presente alla Gottardo Arena, ma tutto sarà da verificare solo giovedì. Alcuni appunti sparsi. L’uscita dal terzo è stata faticosa, il forechecking degli uomini di Lundskog è asfissiante, impressionante (ed infondo i Lakers anche senza Cervenka hanno fatto la loro bella stagione) non bisognerà aver paura di “spendere” alcune liberazioni vietate in più. Sul fronte offensivo, come insegna proprio il 2-1 decisivo di Heim, bisognerà mettere qualche disco in più sulla porta di Nyffeler, l’arte è bella (Pestoni superlativo sull’1-0) ma ogni rete conta uguale ed in gara-1 si è tirato troppo poco. Ma, ripeto, va bene, anzi benissimo così, l’Ambrì Piotta ha vinto e comunque tenuto i pericolosissimi Jensen e Moy lontani dallo slot. Tyler Moy, evidenziato dal giallo top scorer, spesso nel vivo del gioco e ... abituato a rinnovare il contratto di anno in anno. Prossima scadenza, dunque, 2026. E qui magari potrebbe scapparci un bel “colpaccio” in casa Lugano dal nuovo GM (e suo ex) Janick Steinmann. Chissà!
Lugano che avrà preso nota del successo del Visp e dunque del futuro prossimo scenario sportivo: ovvero spareggio con l’Ajoie. Chiusura finale però per altri bianconeri, tornando alla partita della Gottardo Arena: gli arbitri.
Mark Lemelin e Loïc Ruprecht. Sbagliare è umano (sbagliano i giocatori, i giornalisti, tutti quanti, ci mancherebbe), non vedere lo sgambetto ad esempio su Heim è grave in una post season. Perché queste partite (ancor più di una serie best of seven) si giocano su dettagli, episodi. Ed anche chiamate arbitrali. E quella sensazione, personale, che a volte ci sia anche del pregiudizio ormai verso ad esempio Chris Di Domenico, come nel caso del diving (tuffo) attribuitogli sul fallo subito da Baragano. Giovedì si riparte teoricamente sul 50% a testa di passare il turno. Ma, intanto, per il momento è 2-1 Ambrì Piotta.
Sì, è stata una vittoria sudata, difficile, ma la realtà è che non poteva essere altrimenti tra due squadre che hanno chiuso il campionato vicine e con i biancoblù esperti di partite serrate, come i 23 overtime stagionali hanno evidenziato. Bene così, anche perché alla fine Juvonen è stato solo battuto da un tiro deviato da un bastone amico ed è in stato di grazia, quello conosciuto ed ammirato al suo arrivo in Leventina. E giovedì dovrebbe essere nuovamente il suo turno, per sorreggere un fortino … forte sì di un gol di vantaggio e due risultati utili su tre, ma soprattutto consapevole che in stagione ha saputo brillare spesso in trasferta (anche a casa dei Lakers) e che, segnando ad esempio per primo, potrebbe mettere il Rapperswil con le spalle al muro.
Probabilmente ci sarà anche il forte Malte Strömwall, ammalato e non presente alla Gottardo Arena, ma tutto sarà da verificare solo giovedì. Alcuni appunti sparsi. L’uscita dal terzo è stata faticosa, il forechecking degli uomini di Lundskog è asfissiante, impressionante (ed infondo i Lakers anche senza Cervenka hanno fatto la loro bella stagione) non bisognerà aver paura di “spendere” alcune liberazioni vietate in più. Sul fronte offensivo, come insegna proprio il 2-1 decisivo di Heim, bisognerà mettere qualche disco in più sulla porta di Nyffeler, l’arte è bella (Pestoni superlativo sull’1-0) ma ogni rete conta uguale ed in gara-1 si è tirato troppo poco. Ma, ripeto, va bene, anzi benissimo così, l’Ambrì Piotta ha vinto e comunque tenuto i pericolosissimi Jensen e Moy lontani dallo slot. Tyler Moy, evidenziato dal giallo top scorer, spesso nel vivo del gioco e ... abituato a rinnovare il contratto di anno in anno. Prossima scadenza, dunque, 2026. E qui magari potrebbe scapparci un bel “colpaccio” in casa Lugano dal nuovo GM (e suo ex) Janick Steinmann. Chissà!
Lugano che avrà preso nota del successo del Visp e dunque del futuro prossimo scenario sportivo: ovvero spareggio con l’Ajoie. Chiusura finale però per altri bianconeri, tornando alla partita della Gottardo Arena: gli arbitri.
Mark Lemelin e Loïc Ruprecht. Sbagliare è umano (sbagliano i giocatori, i giornalisti, tutti quanti, ci mancherebbe), non vedere lo sgambetto ad esempio su Heim è grave in una post season. Perché queste partite (ancor più di una serie best of seven) si giocano su dettagli, episodi. Ed anche chiamate arbitrali. E quella sensazione, personale, che a volte ci sia anche del pregiudizio ormai verso ad esempio Chris Di Domenico, come nel caso del diving (tuffo) attribuitogli sul fallo subito da Baragano. Giovedì si riparte teoricamente sul 50% a testa di passare il turno. Ma, intanto, per il momento è 2-1 Ambrì Piotta.
(foto Ticishot-Simone Andriani)