Non ha
dubbi Manuel Benavente. Contro il Wil bisogna vincere. Il bilancio delle gare
fino qui disputate è favorevole ai granata. Al debutto in campionato a fare la
differenza erano state le reti di Nivokazi e Nkama, la partita si chiuse sul
risultato di 2-1. Sappiamo però come è andata, i tre punti andarono ai
sangallesi. Anche nel secondo confronto si imposero Novikazi (di nuovo a segno)
e compagni. In modo ancora più chiaro: 2-0, la vittoria fu sigillata da Chacon.
Correva il 14 dicembre 2024, 18.esimo turno. Adesso si gioca per il 25.esimo, i
granata stanno attraversando un buon momento. Hanno messo in seria difficoltà
il Losanna nella gara di coppa, persa ai calci di rigore. Avrebbero meritato di
uscire vincitori a Neuchâtel, ma la fortuna – una volta di più – non è stata
loro alleata: Mihajlovic ha infatti colpito in pieno la traversa in inizio di
partita. A prescindere, stasera (calcio d’avvio alle18, arbitra il signor
Jonathan Jauss di Berna, 30anni il prossimo 26 marzo) la posta piena non bisogna
lasciarsela sfuggire. Non tanto per rispettare la tradizione, ma perché la
classifica continua (inspiegabilmente) a
piangere e le partite che rimangono da giocare diminuiscono a vista d’occhio.
Con Manuel Benavente abbiamo parlato al termine della seduta mattutina che la
squadra ha effettuato sul campo principale, peraltro in ottime condizioni anche
per via della meteo favorevole. Al mister abbiamo chiesto qual è il motivo dei
frequenti alti e bassi dei suoi ragazzi, capaci – come abbiamo visto – di
tenere testa a una squadra di Super League che va per la maggiore ma incapaci –
per contro – di fare la differenza con una mediocre formazione di Challenge
(senza andare troppo lontano citiamo il modesto Losanna-Ouchy che si è portato
a casa la vittoria con l’aiuto dell’arbitro.
Benavente
è esplicito. È soltanto una questione di testa! Un problema, dunque, che
‘attanaglia’ i ragazzi da tempo (se ne parlava già con Cocimano e Maccoppi) al
quale nemmeno lo staff spagnolo è riuscito finora a porre rimedio. L’attuale
posizione di classifica è però determinata secondo noi anche da altri fattori:
vedi i 6 punti buttati alle ortiche, una serie incredibile di assenze per
infortuni e squalifiche e, non da ultimo, alcuni arbitraggi discutibili.
Al di là
di tutto questo, a Bellinzona si respira un’aria tranquilla. Il lavoro di
tutti, l’impegno e la costanza danno l’idea di una squadra che non si è mai
persa per strada anche quando le cose sono andate in senso contrario. Il gruppo
in allenamento dimostra di essere affiatatissimo. Due parole vanno spese anche
per Pablo Bentancur il cui intendimento è quello di mantenere sana la società
(chi lo critica servendosi di ‘paraventi’, dimentica che la città è piccola e
la gente mormora…). Peccato che ci sia gente che se ne sta lontana dallo stadio
invece di fare sentire il suo ‘amore’ alla squadra (ma non facciamone un dramma).
È bene chiarire una volta di più che l’ACB di Challenge League è nelle mani di Pablo
(e di nessun altro). È un grosso impegno (gravoso, complesso, delicato) quello
che si è assunto il patron. Se qualcuno crede di poter fare altrettanto, e
magari meglio (!), non ha che da farsi avanti.
(Foto di Filippo Zanovello)