Abbiamo chiesto a Mattia Croci-Torti, a margine dell'incontro di Sion, se non ci fosse stato anche un pizzico di cattiva sorte in questa gara, con l'ultima conclusione che si è spenta sul palo: non siamo risultatisti, ma sappiamo quanto contino, certi episodi, nella testa di una squadra in difficoltà. Il Crus, però, non ha cercato nessun rifugio: la partita, ci ha detto, era stata persa prima, e non certo per quell'ultimo pallone che ha colpito il legno.
In conferenza stampa, il tecnico bianconero ha fatto i complimenti agli avversari e, se proprio si voleva cercare un alibi almeno parziale, ha ricordato la pesante situazione infortuni, che mette alcuni elementi chiave (Bottani e Steffen su tutti, anche se non li ha citati in questa occasione) nell'impossibilità di giocare al 100%. In zona mista, invece, con gli inviati dal Ticino, il Crus è stato più esplicito: perdere in questo modo, avendo avuto la partita in controllo, almeno fino al 65', è qualcosa che non si può accettare facilmente. Il tecnico ha evidenziato gli errori dei suoi, e il fatto che non si possa incassare una rete da palla ferma, nell'azione successiva a quella nella quale il tuo portiere neutralizza un rigore agli avversari: poteva, doveva essere un colpo di maglio al morale del Sion. E, invece, è andata come peggio non si poteva.
La difesa, ha aggiunto, è in un momento di grande fragilità. Ma, secondo il Crus, c'è un problema di mancata solidarietà da parte del resto della squadra. È troppo facile, ha aggiunto l'allenatore, farci gol: e la sua rabbia deriva soprattutto dal fatto che le situazioni che hanno generato alcune delle reti subite, oggi e in altri frangenti, sono nate da azioni dove il possesso palla era dei suoi, che l'hanno poi regalata agli avversari.
Su tutti Papadopoulos, che sta passando sicuramente un momento difficile; ma va sostenuto, e non punito. Certo, se El Wafi fosse stato pronto, avrebbe sicuramente giocato lui, per non sovraccaricarlo ancora. In definitiva, ora è il momento di tenere duro: le prossime due partite saranno importantissime, ed è in questi frangenti, ha chiosato il mister, che devono uscire gli uomini veri.
Giovedì, aggiungiamo noi, sarà una partita fondamentale, forse la più importante della stagione a livello di posta in palio: e ci piace pensare che non ci sarà bisogno di cercare ulteriori motivazioni. La classifica, in campionato, dice anche che bisogna iniziare a guardarsi anche da chi insegue: eppure, ci piace pensare che, al netto della necessità di tirare il fiato (Steffen ha detto che la sosta delle nazionali sarà un toccasana), questa squadra possegga i mezzi per tirare fuori, giovedì e domenica, due prove maiuscole.
In conferenza stampa, il tecnico bianconero ha fatto i complimenti agli avversari e, se proprio si voleva cercare un alibi almeno parziale, ha ricordato la pesante situazione infortuni, che mette alcuni elementi chiave (Bottani e Steffen su tutti, anche se non li ha citati in questa occasione) nell'impossibilità di giocare al 100%. In zona mista, invece, con gli inviati dal Ticino, il Crus è stato più esplicito: perdere in questo modo, avendo avuto la partita in controllo, almeno fino al 65', è qualcosa che non si può accettare facilmente. Il tecnico ha evidenziato gli errori dei suoi, e il fatto che non si possa incassare una rete da palla ferma, nell'azione successiva a quella nella quale il tuo portiere neutralizza un rigore agli avversari: poteva, doveva essere un colpo di maglio al morale del Sion. E, invece, è andata come peggio non si poteva.
La difesa, ha aggiunto, è in un momento di grande fragilità. Ma, secondo il Crus, c'è un problema di mancata solidarietà da parte del resto della squadra. È troppo facile, ha aggiunto l'allenatore, farci gol: e la sua rabbia deriva soprattutto dal fatto che le situazioni che hanno generato alcune delle reti subite, oggi e in altri frangenti, sono nate da azioni dove il possesso palla era dei suoi, che l'hanno poi regalata agli avversari.
Su tutti Papadopoulos, che sta passando sicuramente un momento difficile; ma va sostenuto, e non punito. Certo, se El Wafi fosse stato pronto, avrebbe sicuramente giocato lui, per non sovraccaricarlo ancora. In definitiva, ora è il momento di tenere duro: le prossime due partite saranno importantissime, ed è in questi frangenti, ha chiosato il mister, che devono uscire gli uomini veri.
Giovedì, aggiungiamo noi, sarà una partita fondamentale, forse la più importante della stagione a livello di posta in palio: e ci piace pensare che non ci sarà bisogno di cercare ulteriori motivazioni. La classifica, in campionato, dice anche che bisogna iniziare a guardarsi anche da chi insegue: eppure, ci piace pensare che, al netto della necessità di tirare il fiato (Steffen ha detto che la sosta delle nazionali sarà un toccasana), questa squadra possegga i mezzi per tirare fuori, giovedì e domenica, due prove maiuscole.
(Foto SP)