Il 15 febbraio si è
giocata la partita, Serie B italiana, tra Bari e Cremonese. Terminata
la sfida, Moreno Longo, allenatore dei pugliesi, decise di denunciare
un accaduto. Spiegò: “Mi dispiace per il ragazzo e mi dispiace
anche fare il nome di Vazquez, ma sono costretto a farlo perché non
si può stare zitti”, e rivelò: “Ha detto 'negro
di merda' e questo non si può dire a nessuno”. Sono
scattate le indagini, ed è arrivata la sentenza del Giudice
Sportivo, Franco Vazquez, argentino con cittadinanza italiana, è
stato squalificato per 10 giornate, per aver rivolto a Emil Mehdi,
algerino, un insulto “espressivo di discriminazione razziale”.
L'editorialista della Gazzetta Luigi Garlando sostiene che “Non
è ignoranza. È razzismo, punto e basta”. La tesi è chiara,
l'assioma che deve restare tutto in campo è un retaggio da superare,
diventa un perfetto alibi e sconfina nell'omertà. Il giornalista
afferma: “No, se per insultare usi il colore della pelle, sei un
razzista, punto e basta”. In realtà Longo ha denunciato il
fatto; Stroppa, allenatore della Cremonese, andò nello spogliatoio
del Bari per chiedere scusa. La pesante squalifica dovrebbe essere un
deterrente.
CALCIO ITALIANO

Squalificato per discriminazione razziale