Sono l'Old Trafford, ho
una storia ultracentenaria, e sono vecchio. Sarò il Teatro dei Sogni
ancora per qualche anno, ma verrò demolito, me lo hanno comunicato.
Devo farmene una ragione. Dovrei essere vetusto, di certo sono onusto
di gloria, ma la realtà è che sono considerato fatiscente e
obsoleto. Dicono che sia infestato dai topi e che quando piove mi
trasformo in una piscina. Non reggerei il confronto con altri stadi.
Hanno deciso: non posso essere ristrutturato. Verrà edificato un
nuovo impianto, molto più capiente. Il progetto è del solito
archistar, parlano di avanguardia, di impianto sostenibile,
promettono che lo stile richiamerà all'identità del club. Costerà
oltre 2 miliardi di euro, ma saranno creati tanti posti di lavoro e
poi renderà molti soldi. Mi sono rassegnato, questi sono i tempi. Ma
che magone: sul mio terreno verde non correranno più i Red Devils,
che da quando è andato via Sir Alex non fanno più paura a nessuno.
Il sipario calerà inesorabilmente. Verrò fatto a pezzi, diventerò
un cimelio, e quello che rimarrà di me, sarà esibito nei salotti. È andata come doveva andare. Mi consegno, non posso fare altro. Non
è il destino, ma il fato. Ora vi saluto, venite a trovarmi se
potete, vi accoglierò, e vi prometto quello che ho sempre dato: la
magia.
In fede e con
incommensurabile tristezza il Vostro Old Trafford.
CALCIO INTERNAZIONALE

Vi scrive l'Old Trafford