La lunga pausa è ormai agli sgoccioli. Da domani anche il Lugano tornerà sul ghiaccio. La sfida dei playout contro l’Ajoie è insidiosa ed è vietato sottovalutare l’impegno, ciò non toglie che gli uomini di Krupp siano assolutamente i favoriti.
Fondamentale sarà l’attitudine e in questo senso sarà doveroso fare tesoro delle parole di ormai una quindicina di giorni orsono di capitan Thürkauf: "Bisogna affrontare questa serie come se fosse una da playoff".
Già, la posta in palio non è evidentemente decorosa, non c’è nulla da vincere, ma è arrivato decisamente il momento di mettere la parola fine a una stagione disgraziata. Ci saranno momenti di sofferenza anche perché le partite disputate tra le due squadre fin qui hanno dimostrato l’equilibrio: 7 i punti ottenuti dai bianconeri, 5 quelli intascati dai giurassiani, con dei match praticamente sempre in bilico.
Verboon e compagni dovranno diffidare del fanalino di coda, in particolar modo molto abile in powerplay (terzo migliore della lega!). L’Ajoie però non sa ancora se potrà contare da subito sul forte attaccante finlandese Julius Nättinen, uno dei suoi terminali della superiorità numerica. Gli altri punti di forza dei ragazzi di Ireland sono l’esperto francese Bellemare, il cervello della squadra, i soliti canadesi Devos ed Hazen e il difensore finlandese Honka. In sostanza praticamente l’intero pacchetto straniero, calcolando pure il difensore statunitense Brennan, capace del meglio come del peggio e l’altro attaccante finlandese Palve, fin qui deludente. Ovviamente più debole il roster indigeno, dove in fin dei conti non spicca nessuna individualità. Il centro Frossard, che ha avuto problemi fisici, è in ombra e in definitiva il più performante è stato ancora il vecchio Pedretti. L’Ajoie inoltre saprà solamente stasera se potrà contare anche su Kyen Sopa, ancora in prestito all’Olten e richiamabile solamente se i “Powermäuse” dovessero perdere la sfida decisiva nella semifinale contro il Basilea.
Tra i difensori più interessanti possiamo citare il roccioso Marco Maurer, uomo di grande esperienza, capitan Fey e il giovane Nussbaumer. Attenzione inoltre a Pilet, che con la sua durezza, a volte oltre il limite del consentito, è spesso fonte di guai per gli avversari. In porta due vecchie conoscenze ticinesi, gli espertissimi Conz e Ciaccio, con il primo che dovrebbe ricoprire il ruolo da titolare. L’Ajoie, forte di un grande entusiasmo tra le mura di casa, ha forse il vantaggio di conoscere questa situazione, avendo disputato questa serie già due anni fa contro il Langnau e in fondo era consapevole che si sarebbe ritrovato protagonista di questa “pièce de théâtre”.
Il Lugano invece non ha esperienza in questo tipo di rappresentazioni e ovviamente è “un invitato” decisamente inatteso. Francamente però il tempo degli alibi è terminato da tempo, è l’ora di fare un reset completo e cancellare il recente tribolato passato. Il potenziale del Lugano è nettamente più forte di quello degli avversari ed è giunto il momento di dimostrarlo. Insomma, adesso è ora che i vari Müller, Alatalo, Sekac, Zohorna e combricola diano il buon esempio e dimostrino il loro valore. I sottocenerini guidati dai loro leader (o presunti tali) devono semplicemente andare sul ghiaccio col giusto piglio, dare tutto, giocare con testa, mostrare la migliore attitudine e vincere. Questo al fine di evitare possibili nuovi imbarazzanti viaggi verso il Vallese.
Fondamentale sarà l’attitudine e in questo senso sarà doveroso fare tesoro delle parole di ormai una quindicina di giorni orsono di capitan Thürkauf: "Bisogna affrontare questa serie come se fosse una da playoff".
Già, la posta in palio non è evidentemente decorosa, non c’è nulla da vincere, ma è arrivato decisamente il momento di mettere la parola fine a una stagione disgraziata. Ci saranno momenti di sofferenza anche perché le partite disputate tra le due squadre fin qui hanno dimostrato l’equilibrio: 7 i punti ottenuti dai bianconeri, 5 quelli intascati dai giurassiani, con dei match praticamente sempre in bilico.
Verboon e compagni dovranno diffidare del fanalino di coda, in particolar modo molto abile in powerplay (terzo migliore della lega!). L’Ajoie però non sa ancora se potrà contare da subito sul forte attaccante finlandese Julius Nättinen, uno dei suoi terminali della superiorità numerica. Gli altri punti di forza dei ragazzi di Ireland sono l’esperto francese Bellemare, il cervello della squadra, i soliti canadesi Devos ed Hazen e il difensore finlandese Honka. In sostanza praticamente l’intero pacchetto straniero, calcolando pure il difensore statunitense Brennan, capace del meglio come del peggio e l’altro attaccante finlandese Palve, fin qui deludente. Ovviamente più debole il roster indigeno, dove in fin dei conti non spicca nessuna individualità. Il centro Frossard, che ha avuto problemi fisici, è in ombra e in definitiva il più performante è stato ancora il vecchio Pedretti. L’Ajoie inoltre saprà solamente stasera se potrà contare anche su Kyen Sopa, ancora in prestito all’Olten e richiamabile solamente se i “Powermäuse” dovessero perdere la sfida decisiva nella semifinale contro il Basilea.
Tra i difensori più interessanti possiamo citare il roccioso Marco Maurer, uomo di grande esperienza, capitan Fey e il giovane Nussbaumer. Attenzione inoltre a Pilet, che con la sua durezza, a volte oltre il limite del consentito, è spesso fonte di guai per gli avversari. In porta due vecchie conoscenze ticinesi, gli espertissimi Conz e Ciaccio, con il primo che dovrebbe ricoprire il ruolo da titolare. L’Ajoie, forte di un grande entusiasmo tra le mura di casa, ha forse il vantaggio di conoscere questa situazione, avendo disputato questa serie già due anni fa contro il Langnau e in fondo era consapevole che si sarebbe ritrovato protagonista di questa “pièce de théâtre”.
Il Lugano invece non ha esperienza in questo tipo di rappresentazioni e ovviamente è “un invitato” decisamente inatteso. Francamente però il tempo degli alibi è terminato da tempo, è l’ora di fare un reset completo e cancellare il recente tribolato passato. Il potenziale del Lugano è nettamente più forte di quello degli avversari ed è giunto il momento di dimostrarlo. Insomma, adesso è ora che i vari Müller, Alatalo, Sekac, Zohorna e combricola diano il buon esempio e dimostrino il loro valore. I sottocenerini guidati dai loro leader (o presunti tali) devono semplicemente andare sul ghiaccio col giusto piglio, dare tutto, giocare con testa, mostrare la migliore attitudine e vincere. Questo al fine di evitare possibili nuovi imbarazzanti viaggi verso il Vallese.
(Foto Filippo Zanovello)