Non me l’aspettavo. Sono
sincero.
Sapevo che non sarebbe stata facile la prima in casa, ma addirittura di perdere, quello no. Non lo avrei mai pensato.
Ci hanno sorpreso, per così dire, con il loro micidiale powerplay e ci hanno fatto cadere nelle loro provocazioni. E noi, appunto, ci siamo cascati.
Un errore da principianti, di una squadra che sembra già alle corde. Già, perché adesso bisogna andare a vincere almeno una volta, a Porrentruy. E visto l’andazzo, non sarà assolutamente facile. Anche perché alla Corner Arena, come abbiamo visto, nulla è scontato.
È tutto l’anno che parliamo degli stessi errori, che è diventato quasi noioso ripetersi.
Ieri sera c’è stato anche un cambio sbagliato della panchina a complicare ulteriormente le cose. Ma tant’è. Questo Lugano fa veramente paura, e anche in questa gara-1, se non fosse stato per una magìa di Fazzini, avrebbe perso prima dell’overtime.
Krupp dice di guardare avanti, che se la prima partita è andata, la serie è ancora lunga. Beato il suo ottimismo.
Greg Ireland, tecnico dell’Ajoie, è orgoglioso dei miglioramenti fatti registrare dalla sua squadra da quando è arrivato. Comprensibile.
Stati d’animo forzatamente diversi, tra due squadre che a inizio stagione sembravano dover giocare due campionati diversi.
Ora tocca ai giocatori darsi la classica svegliata. Sì, lo so, è una cosa che avevamo già detto più volte in stagione, ma stavolta non ci sono più margini di errori.
Si potrebbe parlare di singoli, di Arcobello e Guerra che non hanno mai mollato, del solito Fazzini, che sembrava averci tolto anche stavolta le castagne dal fuoco, o dell’instancabile Dahlström, sul ghiaccio per oltre 26 minuti. Ma dopo una sconfitta in casa contro l’Ajoie, in un play-out, niente ha più senso.
Ci toccherà pure guardare la partita del Visp, per studiare quello che potrebbe essere il nostro futuro avversario. Forse.
Sapevo che non sarebbe stata facile la prima in casa, ma addirittura di perdere, quello no. Non lo avrei mai pensato.
Ci hanno sorpreso, per così dire, con il loro micidiale powerplay e ci hanno fatto cadere nelle loro provocazioni. E noi, appunto, ci siamo cascati.
Un errore da principianti, di una squadra che sembra già alle corde. Già, perché adesso bisogna andare a vincere almeno una volta, a Porrentruy. E visto l’andazzo, non sarà assolutamente facile. Anche perché alla Corner Arena, come abbiamo visto, nulla è scontato.
È tutto l’anno che parliamo degli stessi errori, che è diventato quasi noioso ripetersi.
Ieri sera c’è stato anche un cambio sbagliato della panchina a complicare ulteriormente le cose. Ma tant’è. Questo Lugano fa veramente paura, e anche in questa gara-1, se non fosse stato per una magìa di Fazzini, avrebbe perso prima dell’overtime.
Krupp dice di guardare avanti, che se la prima partita è andata, la serie è ancora lunga. Beato il suo ottimismo.
Greg Ireland, tecnico dell’Ajoie, è orgoglioso dei miglioramenti fatti registrare dalla sua squadra da quando è arrivato. Comprensibile.
Stati d’animo forzatamente diversi, tra due squadre che a inizio stagione sembravano dover giocare due campionati diversi.
Ora tocca ai giocatori darsi la classica svegliata. Sì, lo so, è una cosa che avevamo già detto più volte in stagione, ma stavolta non ci sono più margini di errori.
Si potrebbe parlare di singoli, di Arcobello e Guerra che non hanno mai mollato, del solito Fazzini, che sembrava averci tolto anche stavolta le castagne dal fuoco, o dell’instancabile Dahlström, sul ghiaccio per oltre 26 minuti. Ma dopo una sconfitta in casa contro l’Ajoie, in un play-out, niente ha più senso.
Ci toccherà pure guardare la partita del Visp, per studiare quello che potrebbe essere il nostro futuro avversario. Forse.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)