HC LUGANO
"Ciao, sono Luca Fazzini..."
Pubblicato il 18.03.2025 08:20
di Alessandro Tamburini
“Ciao, sono Luca Fazzini, ho segnato il gol che ha messo sulla giusta strada gara-2 contro l’Ajoie, nel giorno del mio compleanno, 30 anni. Già in gara-1 ci avevo provato a decidere la partita, smarcando Carr per il 2-1 e poi pareggiando nell’ultimo minuto di gioco. Ma era andata male nell’overtime. Poi mi sono presentato alle interviste, ho parlato con sincerità, lucidità, come feci anche dopo l’ultima sfida della Regular Season contro il Bienne, vinta. E dove mi rallegrai anche dell’accesso dell’Ambrì Piotta ai Play-In. In fondo sono un Momò, di Arzo, so che ad esempio un altro della mia terra, il giornalista Giampaolo Giannoni, mi ha sempre voluto nel suo fantahockey. Perché le radici contano, e le mie sono Momò, ticinesi, ma anche bianconere. Mi sono rallegrato per l’Ambrì, ma sarò il primo ad esultare al prossimo goal in un derby. Così come giustamente fanno Pestoni o Grassi. Sono papà, sono diverso, più maturo, le interviste che a volte mi andavano strette (ormai cercate sempre italo parlanti voi della stampa), che ripudiavo, ora le affronto di petto, da leader, perché preferisco io prender parola e tracciare la via. Dopo gara-1 dissi che non dovevamo essere stupidi con l’uomo in meno ma anche essere consci che in 5 contro 5 eravamo stati migliori. Diretto, appunto, come un padre deve saper fare anche in famiglia. Siamo sul 1-1 nella serie, non dobbiamo avere nessuna paura ma anche tanta consapevolezza di chi siamo, dei motivi che ci hanno portato a sfidare l’Ajoie. Ci saranno altre battaglie, ma intanto abbiamo corretto alcuni punti, come il boxe play che non era funzionato in gara-1. Ah sì, tutto quanto scritto è frutto della mente di un giornalista, Alessandro Tamburini, non sono mie parole. In passato magari l’avrei chiamato giornalaio, ma ho imparato come comunicare da leader, anche se con lui non ho mai avuto il minimo problema. Anzi. Ma altri non sono stati così teneri con me in passato. Senza contare quante volte mi son sentito dire che non difendevo, ero insufficiente come attitudine, diventando anche un meme per il famoso secchio in pista alla vecchia Valascia quando piovve dentro la pista. Ne ho viste e vissute di ogni colore, dal bianco al nero, ma alla fine sono oggi io il primo leader di questi gloriosi colori, a cui è stato tolto il giallo. E me lo sono preso di mio, tra casco e maglia da top scorer. E lotto, mi sbatto, parlo nello spogliatoio e davanti alla stampa, soprattutto segno. Sì, perché è una carriera che segno. E mi dedico stavolta gli auguri di buon compleanno a me stesso, col gol della vittoria”.
Si, auguri Fazz. E scusami per aver osato metterti in bocca, in testa, il mio pensiero. Gladiatore. E scusami se ho buttato nel cestino questo pezzo, perché non è 1-1 ma 0-2, perché il loro powerplay dell'Ajoie ha segnato ancora, perché un altro ticinese, pure Momò, ha deciso gara-2, mentre una marea di fantasmi non ha capito ancora nulla di dove sono. Ad iniziare da Uwe Krupp. Lo dissi dopo il derby perso, attenzione ad esaltarne le qualità. Ed ho deciso di riprendere il pezzo. Senza modificarlo “fino alla fine”. Per aggiungere semplicemente… quanto vissuto negli ultimi mesi quasi sempre, con vantaggi buttati nella … tazza … meritano solo un commento durissimo: o tanti tuoi compagni Fazz sono semplicemente scarsi, o sportivamente parlando senza attributi. Una delle famose C di Zanatta. E non sono dischi … ma palle. Mi spiace Luca, buon compleanno lo stesso. Le radici contano. Ma questa è una squadra di Barbalberi.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)