È tutto noto: il calcio
moderno deve sempre essere in campo. Il calendario è fitto di
impegni. Le televisioni pagano profumatamente e lo spettacolo non si
può arrestare. Ma c'è un problema: si gioca troppo. I giocatori si
infortunano spesso e non si può mantenere sempre il medesimo
livello. L'indiscrezione arriva dall'Inghilterra, l'Uefa, secondo il
Guardian, starebbe preparando un clamoroso cambiamento: intende
abolire i tempi supplementari da tutte le competizioni che organizza.
E riguarderebbe Champions, Conference ed Europa League. L'idea è
quella di ridurre la durata delle partite, in caso di parità si
andrebbe direttamente ai rigori. Fino al 2027 non è possibile
nessuna riforma, per via dei contratti televisivi già sottoscritti.
La proposta è vista con favore dal sindacato dei calciatori,
convinto che la pressione sugli atleti diminuirebbe. I numeri dicono:
nella scorsa stagione solo tre partite di Champions sono finite ai
rigori. Si tratta di un palliativo, il problema delle troppe partite
non ha soluzioni. Il calcio costa e chi paga vuole vedere, sempre.
(La semifinale
Italia-Germania durante Messico 1970 terminò 4-3; l'incontro fu definito
la partita del secolo e finì ai supplementari)