HC LUGANO
Il Lugano non è l'Ambrì...
Pubblicato il 19.03.2025 07:18
di L.S.
È così, ieri sera, il Visp ha vinto, pareggiando la serie contro il Basilea (1-1).
Una partita tirata, finita 1 a 0, per una serie che si preannuncia molto combattuta.
Stranezze del nostro hockey: una squadra che non può salire in National League (perché non ha richiesto la licenza), sta dando filo da torcere a chi invece ha delle velleità e avrebbe le carte in regola per farlo.
Giusto, sbagliato? Se ne potrebbe parlare all’infinito. Ma tant’è.
Intanto il Lugano torna in pista stasera alla Corner Arena sotto 2 a 0 nella serie di playout contro l’Ajoie. Incredibile ma vero.
I bianconeri, che non possono più sbagliare, staranno sicuramente dando un’occhiata, e forse qualcosa di più, alla finale di Swiss League. C’è da studiare il Visp, potenziale avversario, e soprattutto tifare Basilea. Per evitare uno spareggio che potrebbe diventare molto pericoloso. Non tanto per la forza dell’avversario, ma quanto per le insidie ambientali ed emotive che una sfida del genere comporterebbe.
Ha ragione Elias Bianchi, ex biancoblu, quando ieri sera a Teleticino, ha spiegato come gli spareggi che affrontava l’Ambrì qualche anno fa, non sono paragonabili a quello che potrebbe aspettare il Lugano.
“Il Lugano, per rosa, budget e ambizioni, non è abituato a questo tipo di situazione. Noi invece sì, sapevamo a inizio stagione che lo spareggio poteva essere una possibilità concreta”.
In riva al Ceresio, comprensibilmente, il momento è di quelli pesantissimi e l’aria è rarefatta.
Una situazione che ha spinto il nuovo direttore sportivo Steinmann, che avrebbe voluto restare in silenzio fino a fine stagione, a parlare.
A parte lo scivolone su Nyffeler (che non si allena più con il Lugano, contrariamente a quello che ha detto lui), la presenza davanti alle telecamere del nuovo uomo mercato bianconero, indica un grado altissimo di allarme in casa bianconera. Ma forse qualcuno non se n’è ancora accorto. Soprattutto in pista.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)