HOCKEY
Trenta secondi dell'ultimo minuto
Pubblicato il 20.03.2025 11:53
di A. L.
Le partite non finiscono mai. Basta non guardare dentro l'abisso, altrimenti l'abisso comincerà a guardare dentro di noi. Il Lugano stava per cadere definitivamente dentro il baratro, ma poi ha deciso che voleva continuare a sperare, che forse c'era ancora vita, sempre sportivamente parlando. Quando si insegue, i secondi finali sono quelli della disperazione, la categoria utilizzata è quella: del tutto per tutto. E lo sport conferma di essere l'ultimo grande romanzo popolare, capace di scrivere storie inimmaginabili, dove l'impossibile diventa probabile. Permette di ricominciare, consente di poter ancora tentare. C'è sempre un'ultima corsa da fare, un tiro da scagliare. E la luce è rappresentata da un principio ordinatore: non arrendersi, battersi fino a quando un arbitro fischia e decreta che è finita. E ora? Tutto è in gioco. Che vittoria è stata? Poco importano le spiegazioni. Ci sono dei fatti che non possono essere interpretati, vanno solo accettati. C'è solo un'ennesimo incontro partita da disputare. Parafrasando Humphrey Bogart: “È la bellezza dello sport, e nessuno ci può far niente, niente”.
(Foto PostFinance/KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay)