CICLISMO
A Sanremo van der Poel beffa tutti
Pubblicato il 22.03.2025 18:15
di Silvano Pulga
La Milano-Sanremo, la Classicissima, non sarà forse la corsa più dura del ciclismo professionistico, ma è sicuramente la più difficile. Fare selezione è quasi impossibile, visto che non esistono asperità particolari. Però quasi mai è stata vinta da comprimari perché, essendo lunga 289 km, mette in difficoltà anche i più esperti, che devono saper dosare le forze per saper attaccare (o rispondere) nel momento decisivo. 
Tadej Pogačar è un fuoriclasse, ma a Sanremo, ha dimostrato di avere un punto debole: se arriva con altri corridori, non ha nella volata il suo colpo migliore. Mathieu van der Poel, nipote nientemeno che di Raymond Poulidor, è anche lui un corridore di grande spessore e, soprattutto, conosce gli avversari. Ha rischiato, perché ha consentito, nel finale, il rientro di Filippo Ganna, uno che poteva batterlo. Ma il suo azzardo ha pagato, visto lo sforzo fatto dall'iitaliano per riportarsi sui due battistrada, calcolo che senz'altro fatto. Alla fine ha prevalso, con astuzia, tattica, forza, e senza sbagliare nulla.
Tadej ha fatto il possibile: sulla Cipressa ha operato la prima selezione; poi, ha attaccato tre volte sul Poggio. È riuscito a staccare Pippo Ganna, ma non il belga, che ha perso per pochi metri la sua ruota in una sola occasione. Non era facile: ma l'ex campione del mondo ha avuto la lucidità per dosare le forze durante il resto della corsa, e se l'è giocata contro un avversario fortissimo, ma che non poteva fare il vuoto con tutti su quelle asperità, che pure aveva studiato per settimane, con la pignoleria di uno Stato maggiore di un esercito che prepara un'offensiva su larga scala. Non è bastato, e il campione del mondo, in volata, è stato superato anche dal generosissimo Pippo Ganna, autore di una prova davvero maiuscola.
Tadej Pogačar è giovanissimo, e ha davanti a sé una grande carriera. Ma di una cosa siamo certi: a Sanremo farà sempre fatica. E qualcuno pensa che la Classicissima potrebbe non fare mai parte del suo palmarès. Il cannibale Eddy Merckx, col quale viene spesso confrontato, qua vinse invece sette volte. Ma i paragoni tra campioni dello sport di epoche differenti sono sempre difficilissimi, si sa. Appuntamento, quindi, al prossimo anno: perché lo sloveno ci riproverà, statene certi. 
(Foto SP)