Fino a qualche anno fa la
società Juve era organizzata, e rappresentava un modello. Ma ora i
tempi sono cambiati, la Vecchia Signora appare imbolsita e non è più
un punto di riferimento. È una legge ferrea e indistruttibile del
calcio: quando le cose volgono al peggio, paga l'allenatore. Madama
trema: ha paura di non arrivare nemmeno quarta. Non partecipare alla
prossima Champions, sarebbe un fallimento epocale. L'avventura di
Motta è dunque al capolinea, si cambia. La tempistica è fuori da
ogni logica e da ogni parvenza di lucidità. Ma il calcio non è
comprensibile, si nutre di irrazionalità pura. I media si
concentrano su Giuntoli, sul povero Motta, ma il problema della Juve
è la società. I soldi non sono mai mancati, nelle ultime stagioni i
denari sono stati spesi, si sono ripianate continue perdite, si sono
condotte dispendiose campagne-acquisti. La verità è
incontrovertibile: ad Elkann la Juve non interessa, la foraggia per
inerzia, la segue distrattamente, è quasi indifferente alla sua
sorte. Il vero errore è stato quello di affidare la gestione tecnica
a un solo uomo: Giuntoli, in fondo lasciato in una splendida
solitudine. E ora bisognerebbe ripartire. L'impresa è ardua. La
concorrenza esiste, e viaggia spedita, sia in Italia, sia in Europa.
CALCIO ITALIANO

C'era una volta la Vecchia Signora