Eh sì: in questo inizio di stagione, la macchina da battere è
decisamente la McLaren. Due vittorie in due gare, una per pilota, e
doppietta in Cina, dopo una gara quasi noiosa per la facilità con la
quale i due compagni di squadra della scuderia britannica l'hanno
portata a casa. Se qualcuno dovesse già iniziare a preoccuparsi per
un dominio tipo Max Verstappen negli ultimi anni, lo tranquillizziamo
subito: i due ragazzi al volante della scuderia sinora leader sono
entrambi sullo stesso livello. Ergo, se le cose non dovessero
cambiare, se la giocheranno sino all'ultima gara. E siccome sono
bravi, ci faranno comunque divertire parecchio. Certo, per qualcuno
quel "comunque" potrebbe sembrare fuori posto. Ma
diciamolo: per chi batte il nostro cuore, e quello di tanti nostri
lettori, è noto. E che, nei nostri pensieri, ci sia un duello certo
appassionante, ma con altri protagonisti, e con macchine di colore
diverso, è intuitivo. Ciò detto, guardiamo la Formula 1 per il
piacere di farlo, e il divertimento nasce dalla competizione al
netto, ovviamente, delle passioni del cuore, che rispondono ad altro.
Tuttavia, i duelli in pista sono belli da vedere, indipendentemente
dal colore delle monoposto dei protagonisti. E, per chi ha nel cuore
il Cavallino, il fine settimana è andato a rotoli, con la ciliegina
sulla torta della squalifica di entrambe le vetture. E quella nella
quale è incappato Lewis (che pure aveva iniziato benissimo, con pole
e vittoria nella sprint race di sabato) lascia perplessi, visto che
alla scuderia emiliana è stata contestata l'usura eccessiva del
pattino posto sotto il fondo della scocca. Che la monoposto condotta
dal britannico avesse avuto qualche problema di assetto si era capito
anche dall'usura delle gomme, che aveva costretto il medesimo a fare
due soste anziché solo una come il compagno di squadra (squalificato
invece perché la vettura era un kg sotto il limite massimo imposto
dal regolamento di 800). Al netto di quanto sopra, la gara di Shangai
aveva comunque visto le Ferrari in difficoltà già nelle qualifiche,
seppure non troppo distante dalle prime, per poi rimanere mestamente
a giocarsi posizioni lontane dal podio in corsa, dove i due compagni
di scuderia si sono anche toccati tra loro, nelle prime fasi del Gran
Premio. Alla fine Charles (quinto) ha preceduto Lewis, costretto a
fermarsi, come scritto sopra, due volte ai box, a differenza del
compagno. Certo, bisognerà capire la differenza di passo gara
di Hamilton tra sabato e domenica: nel Gran Premio, il britannico ha
incassato venti secondi circa di distacco dal battistrada, anche per
colpa della doppia sosta per sostituire le gomme. A fine gara,
il team principal Fred Vasseur ha detto che, per il
britannico, non sarebbe stato possibile continuare, mentre Charles ha
dichiarato, tutto sommato a sorpresa, che, con l'ala anteriore
integra, avrebbe potuto giocarsela con i piloti che lo hanno
preceduto. La sensazione è che, evidentemente, ci siano diverse cose
che non vanno. Ha sorpreso molti la differenza di prestazioni tra
sabato e domenica, soprattutto tra le due macchine, evidentemente
partite con assetti differenti, visto anche quanto accertato dai
commissari di pista rispetto all'auto condotta da Lewis Hamilton. In
Ferrari si ammette che ci sia sicuramente ancora da lavorare, ma c'è
tutto sommato fiducia, che sembrerebbe invece essere molto più bassa
tra commentatori (anche autorevoli) e tifosi. Appuntamento quindi in
Giappone, nel primo fine settimana di aprile.
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È la McLaren la macchina da battere