Automobilismo
È la McLaren la macchina da battere
Pubblicato il 23.03.2025 13:33
di Silvano Pulga
Eh sì: in questo inizio di stagione, la macchina da battere è decisamente la McLaren. Due vittorie in due gare, una per pilota, e doppietta in Cina, dopo una gara quasi noiosa per la facilità con la quale i due compagni di squadra della scuderia britannica l'hanno portata a casa. Se qualcuno dovesse già iniziare a preoccuparsi per un dominio tipo Max Verstappen negli ultimi anni, lo tranquillizziamo subito: i due ragazzi al volante della scuderia sinora leader sono entrambi sullo stesso livello. Ergo, se le cose non dovessero cambiare, se la giocheranno sino all'ultima gara. E siccome sono bravi, ci faranno comunque divertire parecchio. Certo, per qualcuno quel "comunque" potrebbe sembrare fuori posto. Ma diciamolo: per chi batte il nostro cuore, e quello di tanti nostri lettori, è noto. E che, nei nostri pensieri, ci sia un duello certo appassionante, ma con altri protagonisti, e con macchine di colore diverso, è intuitivo. Ciò detto, guardiamo la Formula 1 per il piacere di farlo, e il divertimento nasce dalla competizione al netto, ovviamente, delle passioni del cuore, che rispondono ad altro. Tuttavia, i duelli in pista sono belli da vedere, indipendentemente dal colore delle monoposto dei protagonisti. E, per chi ha nel cuore il Cavallino, il fine settimana è andato a rotoli, con la ciliegina sulla torta della squalifica di entrambe le vetture. E quella nella quale è incappato Lewis (che pure aveva iniziato benissimo, con pole e vittoria nella sprint race di sabato) lascia perplessi, visto che alla scuderia emiliana è stata contestata l'usura eccessiva del pattino posto sotto il fondo della scocca. Che la monoposto condotta dal britannico avesse avuto qualche problema di assetto si era capito anche dall'usura delle gomme, che aveva costretto il medesimo a fare due soste anziché solo una come il compagno di squadra (squalificato invece perché la vettura era un kg sotto il limite massimo imposto dal regolamento di 800). Al netto di quanto sopra, la gara di Shangai aveva comunque visto le Ferrari in difficoltà già nelle qualifiche, seppure non troppo distante dalle prime, per poi rimanere mestamente a giocarsi posizioni lontane dal podio in corsa, dove i due compagni di scuderia si sono anche toccati tra loro, nelle prime fasi del Gran Premio. Alla fine Charles (quinto) ha preceduto Lewis, costretto a fermarsi, come scritto sopra, due volte ai box, a differenza del compagno. Certo, bisognerà capire la differenza di passo gara di Hamilton tra sabato e domenica: nel Gran Premio, il britannico ha incassato venti secondi circa di distacco dal battistrada, anche per colpa della doppia sosta per sostituire le gomme. A fine gara, il team principal Fred Vasseur ha detto che, per il britannico, non sarebbe stato possibile continuare, mentre Charles ha dichiarato, tutto sommato a sorpresa, che, con l'ala anteriore integra, avrebbe potuto giocarsela con i piloti che lo hanno preceduto. La sensazione è che, evidentemente, ci siano diverse cose che non vanno. Ha sorpreso molti la differenza di prestazioni tra sabato e domenica, soprattutto tra le due macchine, evidentemente partite con assetti differenti, visto anche quanto accertato dai commissari di pista rispetto all'auto condotta da Lewis Hamilton. In Ferrari si ammette che ci sia sicuramente ancora da lavorare, ma c'è tutto sommato fiducia, che sembrerebbe invece essere molto più bassa tra commentatori (anche autorevoli) e tifosi. Appuntamento quindi in Giappone, nel primo fine settimana di aprile.