Cinque sconfitte di fila, compresa la Coppa svizzera. A Taverne, rien ne va plus.
Dov’è finita quella squadra che veleggiava nelle parti alte della classifica e giocava un buon calcio?
Sembra sparita. Almeno guardando i risultati.
Il presidentissimo Carlo Burà (nella foto ENLA) non sa darsi delle spiegazioni, anche se forse…
“Non gira più niente purtroppo. Abbiamo giocatori fuori forma, altri che sono reduci da infortuni. E poi quando commettiamo due errori, prendiamo due gol. È un momento così, che nel calcio ogni tanto succede”.
Solo questione fisica, dunque?
“Probabilmente no. Spesso il Taverne cede nel girone di ritorno, significa che ci manca qualcosa a livello di maturità. Anche quest’anno la squadra ha creduto di essere forte e si è rilassata. Sono cose che nel calcio poi si pagano a caro prezzo”.
Preoccupato?
“Ho sempre detto che noi dobbiamo guardarci dietro e non pensare troppo a chi ci sta davanti".
Il Taverne non è ancora salvo, anche se i 13 punti di vantaggio dal Mendrisio, penultimo, sembrano un buon cuscinetto.
“Sabato abbiamo in casa l’Uzwil, ultimo in classifica. Dobbiamo assolutamente fare tre punti per andare a 32: a quel punto potremmo forse tirare un sospiro di sollievo”.
Mister Bevilacqua cosa dice?
“Ieri non l’ho sentito, lo vedrò stasera. È dispiaciuto anche lui, sperava ovviamente di ottenere qualche risultato in più in questo 2025”.
Ora bisogna chiudere bene la stagione e pianificare la prossima, vero?
“Certo, ma non è mai facile. In Ticino ci portiamo sempre via i giocatori per pochi spiccioli. E anche quest’estate non sarà diverso. Speriamo che il Mendrisio di salvi”.
Perché?
“Altrimenti tutti andranno a fare razzìa da quelle parti…”.
Dov’è finita quella squadra che veleggiava nelle parti alte della classifica e giocava un buon calcio?
Sembra sparita. Almeno guardando i risultati.
Il presidentissimo Carlo Burà (nella foto ENLA) non sa darsi delle spiegazioni, anche se forse…
“Non gira più niente purtroppo. Abbiamo giocatori fuori forma, altri che sono reduci da infortuni. E poi quando commettiamo due errori, prendiamo due gol. È un momento così, che nel calcio ogni tanto succede”.
Solo questione fisica, dunque?
“Probabilmente no. Spesso il Taverne cede nel girone di ritorno, significa che ci manca qualcosa a livello di maturità. Anche quest’anno la squadra ha creduto di essere forte e si è rilassata. Sono cose che nel calcio poi si pagano a caro prezzo”.
Preoccupato?
“Ho sempre detto che noi dobbiamo guardarci dietro e non pensare troppo a chi ci sta davanti".
Il Taverne non è ancora salvo, anche se i 13 punti di vantaggio dal Mendrisio, penultimo, sembrano un buon cuscinetto.
“Sabato abbiamo in casa l’Uzwil, ultimo in classifica. Dobbiamo assolutamente fare tre punti per andare a 32: a quel punto potremmo forse tirare un sospiro di sollievo”.
Mister Bevilacqua cosa dice?
“Ieri non l’ho sentito, lo vedrò stasera. È dispiaciuto anche lui, sperava ovviamente di ottenere qualche risultato in più in questo 2025”.
Ora bisogna chiudere bene la stagione e pianificare la prossima, vero?
“Certo, ma non è mai facile. In Ticino ci portiamo sempre via i giocatori per pochi spiccioli. E anche quest’estate non sarà diverso. Speriamo che il Mendrisio di salvi”.
Perché?
“Altrimenti tutti andranno a fare razzìa da quelle parti…”.