Il calcio della modernità
ha deciso di affidarsi alla tecnologia, l'idea era quella di evitare
errori clamorosi, lo scopo era quello di attenuare le polemiche,
l'intento era quello di assicurare una maggiore trasparenza. Il Var è
diventato un protagonista assoluto, ha sospeso le emozioni, ha
introdotto l'attesa, e ha suscitato nuove polemiche e non solo in Italia. Le problematiche
sono evidenti: protocollo farraginoso; gli arbitri vogliono mantenere
un evidente potere discrezionale. Ma le pressioni sono aumentate e
per stemperare le critiche, è stato deciso che i direttori
di gara spiegheranno le decisioni ai tifosi, con l'ausilio dei
maxischermi. La novità verrà introdotta a partire dalle
semifinali di Coppa Italia. L'arbitro parlerà, si ascolterà la
sua solenne voce, l'audio verrà trasmesso allo stadio intero, ma lo
sentiranno anche gli spettatori davanti al televisore. Si vive pur
sempre nell'era della comunicazione. Antonio Zappi, presidente
dell'Aia (Associazione Italiana Arbitri), ha commentato la notizia con stile ieratico, ha proferito
parole che fugano ogni dubbio: “È un'apertura alla
trasparenza”, e ha aggiunto: “Vogliamo essere più chiari
possibile”. E ha concluso che è imminente anche l'introduzione
del Var a chiamata. Benvenuti nell'era del Var, ma che sarà sempre
eterodiretto dalla squadra arbitrale. Il resto seguirà.
CALCIO

Tutti zitti, parla il Var