NATIONAL LEAGUE
C'è un'icona per ogni club (parte 2)
Pubblicato il 07.02.2025 12:20
di Marco Maffioletti
Kloten: Di lui si parla forse troppo poco. Steve Kellenberger, classe 1987, è l’emblema degli Aviatori. Eccezion fatta per una parentesi biennale a Bienne, l’ex attaccante ormai trasformatosi in difensore ha trascorso l’intera vita hockeistica nel suo Kloten. Esordì giovanissimo nel lontano 2005 e ha vissuto in sostanza sull’ottovolante zurighese: finali, retrocessione, problemi finanziari, cambi di nome della pista, promozione e tanto altro ancora. Probabilmente conosce ogni ragnatela dell’impianto.
Langnau: È forse il club dove è meno evidente trovare un vero beniamino. Pascal Berger, alla sua nona stagione consecutiva è il decano, ma ha un lungo passato con i rivali del Berna e non è mai stato particolarmente osannato. Il prescelto è dunque il capitano Harri Pesonen. Arrivato nell’Emmental nel 2018, il finlandese dall’alto della sua classe è sempre stato uno dei trascinatori dei Tigrotti. I tifosi gli hanno pure perdonato il temporaneo addio verso la KHL nel 2020, durato un anno.
Losanna: Nel recente passato il club vodese è sempre stato un porto di mare per quel che concerne partenze e arrivi. C’è però una costante rappresentata da Joël Genazzi. Da ben 12 anni l’esperto difensore è uno dei pilastri e dei pezzi da 90 del LHC e una sorta di perno tra la squadra, la dirigenza e i tifosi. Tanta roba!
Lugano: Dal 2012 è lo sniper per eccellenza. Luca Fazzini e le sue celebre cannonate sono uno dei motivi di vanto del club sottocenerino. La 29enne bandiera bianconera in questi lunghi anni è sempre stato una garanzia. In totale sono 177 le reti realizzate. La vera esplosione l’ha avuta nella stagione 2015-16. Da lì via è sempre andato in doppia cifra di gol a ogni campionato. Tanti bambini ticinesi desidererebbero avere il suo tiro. “I tiri di Luca con quelli di Martschini e Kubalik sono probabilmente i più difficili da intercettare e da leggere”, ci svelava di recente un portiere di NL.
Rapperswil: Poco da discutere, Melvin Nyffeler è il “König di Rapperswil”. Il 30enne portiere, alla sua decima stagione e artefice in passato della vittoria in coppa. della promozione e del raggiungimento di una semifinale, è l’idolo di grandi e piccini ed è stato fondamentale per la rinascita sportiva del club. “In città anche chi non segue l’hockey conosce Melvin”, ci diceva pochi giorni fa uno dei capi ultras del Rappi. Basta questa frase, non bisogna aggiungere nulla.
Zurigo: Vive nell’ombra dei grandi artisti, ma per i tifosi è decisamente la vera “Kultfigur”. Da 17 anni capitan Patrick Geering si sacrifica per tappare i buchi in difesa, bloccare i tiri nemici e lo fa adoperando praticamente sempre le buone maniere. Una grande lealtà ricompensata da ben 4 titoli vinti e dalla vittoria in Champions Hockey League nel lontano 2009. Un trionfo che tra due settimane potrebbe ripetere a distanza di 16 anni. È sufficiente questo ultimo incredibile dato per far comprendere la grandezza di questo difensore.
Zugo: Dici Zugo e pensi a Lino Martschini. La piccola ala lucernese, prodotto del settore giovanile dell’EVZ, ha trascorso l’intera carriera da professionista nelle fila dei Tori. Le sue bombe al volo dal 2012 sono l’incubo dei portieri avversari. Il suo bottino fin qui è di 252 reti e 330 assist, numeri fantasmagorici. Lino è più di un semplice giocatore, è un patrimonio del club svizzero centrale e di gran lunga il più amato e idolatrato dall’intera regione. La compagnia dei bus della città usa la frase seguente, in bella mostra sugli schermi all’interno dei veicoli e sui dei poster alle singole fermate, per sensibilizzare gli utenti: "senza biglietto? È come l’Evz senza Martschini. È sbagliato."
(Ticishot - Simone Andriani)