Una partita senza storia, e in Brasile le polemiche sono fortissime.
L’Argentina ha vinto stanotte 4 a 1 e si è qualificata per i Mondiali. E il Brasile? Si qualificherà certo, perché ormai ne vanno addirittura sei su dieci (la settima disputerà lo spareggio), ma l’immagine che ha lasciato la squadra dell’allenatore Dorival Junior (62 anni, ex San Paulo e Flamengo e una carriera tutta nel suo paese), a rischio licenziamento, è stata a dir poco imbarazzante.
Quattro gol che potevano essere anche di più e una sola rete segnata da Cunha soltanto per un errore clamoroso del difensore del Tottenham Romero. Questo Brasile è un disastro totale.
E l’Argentina? Ha fatto ciò che doveva fare, senza nemmeno strafare. Senza Messi, lasciato in MLS a riprendersi da un infortunio, i campioni del mondo hanno dimostrato di essere di un altro pianeta.
Alvarez, Fernandez, McAllister e Giuliano (figlio del Cholo Simeone), hanno mandato in estasi lo stadio Monumental di Buenos Aires.
Di monumentale, per il Brasile, rimane soltanto la figuraccia. E a poco più di un anno dal Mondiale, questa squadra sembra destinata ad altre delusioni. Nel paese cinque volte campione del mondo, ormai se lo aspettano. La loro nazionale non ha più nulla a che vedere con quella di anni fa.
E risorgere, in questo calcio che va a mille all’ora, sarà sempre più difficile.