Non è bello infierire su chi è
in difficoltà. Nello sport, come nella vita.
È doveroso rispettare i problemi di ognuno, cercare di entrare nella pelle dell’altro per capire come sia potuto precipitare in situazione delicata. Spesso drammatica.
Non dovrebbe mai essere caso il caso dello sport, che ricordiamo, deve sempre rimanere un divertimento, ancorché, ultimamente, intriso di malsane pressioni ed eccessive aspettative.
Detto questo, e di conseguenza manifestato il pieno rispetto della parte “debole”, ci sono momenti in cui mantenere la calma, restare “super partes”, diventa dannatamente complicato.
Non farsi attirare dal vortice delle critiche, non accodarsi a chi ama sparare sulla Croce Rossa, deve comunque restare una priorità. Questione di etica, o meglio, di morale.
Visto il video dell’HC Lugano (poi rimosso), che irride l’Ajoie dopo l’ottenimento della salvezza, ci sarebbero diverse cosucce da dire, o da rinfacciare, ma è proprio in questi momenti che bisogna guardare avanti. Passare oltre, capire le difficoltà dell’altro, che forse, proprio con simili atteggiamenti, spiega in parte perché è finito nel maledetto buco nero.
Tra due giorni l’HCL chiamerà a raccolta, per un saluto, i tifosi. Come vuole da sempre la tradizione. Per i “simpatizzanti bianconeri”, si legge nel comunicato, “sarà l’occasione per salutare giocatori, staff e dirigenza, e per ascoltare la voce dei tifosi”.
E forse sarà anche l’occasione, in mezzo alla propria gente, di respirare l’aria della ragionevolezza e dell’umiltà. Che forse, a Lugano, in questi anni, sono valori che si sono un po’ persi. Senza rendersene conto, chissà, come il video che prende in giro l’Ajoie.
Giusto ripartire dalle fondamenta, dai propri tifosi. Da un “saluto” e non una festa. Da un confronto e non da una celebrazione.
Che sia la volta buona.
È doveroso rispettare i problemi di ognuno, cercare di entrare nella pelle dell’altro per capire come sia potuto precipitare in situazione delicata. Spesso drammatica.
Non dovrebbe mai essere caso il caso dello sport, che ricordiamo, deve sempre rimanere un divertimento, ancorché, ultimamente, intriso di malsane pressioni ed eccessive aspettative.
Detto questo, e di conseguenza manifestato il pieno rispetto della parte “debole”, ci sono momenti in cui mantenere la calma, restare “super partes”, diventa dannatamente complicato.
Non farsi attirare dal vortice delle critiche, non accodarsi a chi ama sparare sulla Croce Rossa, deve comunque restare una priorità. Questione di etica, o meglio, di morale.
Visto il video dell’HC Lugano (poi rimosso), che irride l’Ajoie dopo l’ottenimento della salvezza, ci sarebbero diverse cosucce da dire, o da rinfacciare, ma è proprio in questi momenti che bisogna guardare avanti. Passare oltre, capire le difficoltà dell’altro, che forse, proprio con simili atteggiamenti, spiega in parte perché è finito nel maledetto buco nero.
Tra due giorni l’HCL chiamerà a raccolta, per un saluto, i tifosi. Come vuole da sempre la tradizione. Per i “simpatizzanti bianconeri”, si legge nel comunicato, “sarà l’occasione per salutare giocatori, staff e dirigenza, e per ascoltare la voce dei tifosi”.
E forse sarà anche l’occasione, in mezzo alla propria gente, di respirare l’aria della ragionevolezza e dell’umiltà. Che forse, a Lugano, in questi anni, sono valori che si sono un po’ persi. Senza rendersene conto, chissà, come il video che prende in giro l’Ajoie.
Giusto ripartire dalle fondamenta, dai propri tifosi. Da un “saluto” e non una festa. Da un confronto e non da una celebrazione.
Che sia la volta buona.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)