Robin Meyer è attualmente un po’ sulla bocca di tutti, dopo aver portato il Visp al trionfo in Swiss League. Ma chi è l’estremo difensore? Il 24enne è nato e cresciuto a Küssnacht am Rigi e dunque come Sandro Zurkirchen è svittese. Meyer cominciò ad appassionarsi all’hockey sul piazzale davanti a casa, in qualità di fratello minore doveva sempre andare in porta e così fu contagiato da questa passione. Dotato di una grande stazza, Robin non è mai stato un predestinato vero e proprio. Non ha in effetti mai disputato nessuna partita con le varie nazionali giovanili. Dopo la trafila nelle giovanili, nella sua Küssnacht, dove cominciò a giocare sul serio tra l’altro in età non proprio giovanissima, ci fu il trasferimento in orbita Zugo. Qualche anno negli U20 e nelle fila dell’EVZ Academy in Swiss League, oltre a due apparizioni nella massima lega con l’EVZ. Nel 2022 il trasferimento in quel di Rapperswil, dove per 2 stagioni è stato la riserva di Melvin Nyffeler. Due anni conditi da prestazioni incoraggianti, seppure non ancora all’altezza di quelle del titolare, e dei gettoni pure in Champions Hockey League, oltre che a qualche impiego a Winterthur in qualità di prestito.
Complice l’arrivo di Punnenovs, Meyer ha dovuto cercarsi un anno fa una nuova sistemazione, malgrado un contratto ancora in essere, e ha deciso di ripartire da uno scalino più in basso con il Visp. Una stagione splendida, che gli ha permesso di firmare un contratto valido dal prossimo campionato con il Langnau, coronata dal titolo di campione con i vallesani. Con Meyer in veste di protagonista, supportato inoltre ovviamente da ottime statistiche. Ora c’è un ultimo challenge da affrontare con il Visp, lo spareggio contro l’Ajoie, l’occasione di scrivere ancora di più la storia e di lasciare un’impronta ancora più grande in pochi mesi di permanenza alla Lonza Arena.
Una curiosità, anche l’Ambrì Piotta si era interessato anni fa a lui. Paolo Duca gli aveva offerto il posto da terzo portiere con possibilità di giocare nei Ticino Rockets, ma comprensibilmente Meyer optò per la proposta del Rapperswil in qualità di riserva. Evidentemente non solo Janick Steinmann, all’epoca diessé dei sangallesi, aveva individuato un certo potenziale in lui. Un potenziale che ora sembra uscire di prepotenza, grazie anche a un grand lavoro off-ice improntato sul rafforzamento muscolare. Ovviamente si parla solamente di Swiss League, ma la sensazione è che Robin, dopo il primo breve timido assaggio alle spalle di Nyffeler, potrà fare benissimo anche ai massimi livelli.
Complice l’arrivo di Punnenovs, Meyer ha dovuto cercarsi un anno fa una nuova sistemazione, malgrado un contratto ancora in essere, e ha deciso di ripartire da uno scalino più in basso con il Visp. Una stagione splendida, che gli ha permesso di firmare un contratto valido dal prossimo campionato con il Langnau, coronata dal titolo di campione con i vallesani. Con Meyer in veste di protagonista, supportato inoltre ovviamente da ottime statistiche. Ora c’è un ultimo challenge da affrontare con il Visp, lo spareggio contro l’Ajoie, l’occasione di scrivere ancora di più la storia e di lasciare un’impronta ancora più grande in pochi mesi di permanenza alla Lonza Arena.
Una curiosità, anche l’Ambrì Piotta si era interessato anni fa a lui. Paolo Duca gli aveva offerto il posto da terzo portiere con possibilità di giocare nei Ticino Rockets, ma comprensibilmente Meyer optò per la proposta del Rapperswil in qualità di riserva. Evidentemente non solo Janick Steinmann, all’epoca diessé dei sangallesi, aveva individuato un certo potenziale in lui. Un potenziale che ora sembra uscire di prepotenza, grazie anche a un grand lavoro off-ice improntato sul rafforzamento muscolare. Ovviamente si parla solamente di Swiss League, ma la sensazione è che Robin, dopo il primo breve timido assaggio alle spalle di Nyffeler, potrà fare benissimo anche ai massimi livelli.
(Foto PostFinance/KEYSTONE/Peter Schneider)