Il
nuovo stadio del Como non si deve fare, il progetto deve essere
fermato. Lo chiedono, attraverso una lettera, 111 esponenti culturali
di tutto il mondo, si tratta di architetti, intellettuali e docenti.
Tra i firmatari più conosciuti ci sono Daniel Libeskind (architetto
polacco-statunitense), Aaron Betsky (critico d'arte statunitense),
Rafael Moneo (architetto spagnolo), Stefano Zecchi (accademico e
scrittore). La tesi: è necessario un intervento molto più
contenuto, e bisogna accantonare l'idea di costruire un hotel e un
centro commerciale. Quella zona la ritengono “un
museo a cielo aperto”. La ricostruzione
prevista sarebbe un intervento troppo invasivo, che stravolgerebbe il
contesto, poiché la città ha una sua identità storica che andrebbe
preservata. Il promotore dell'iniziativa è l'architetto Francesco
Degli Esposti, ha sottolineato che le adesioni sono molto numerose e
arrivano da tutto il mondo. Il sindaco Alessandro Rapinese non ha
dubbi: “La città lo vuole e andiamo avanti.
Se considero la richiesta? No grazie, chiuso qua”.
E i tifosi? Sostengono che possono arrivare a raccogliere oltre
10mila firme, sono favorevoli al progetto per un nuovo stadio e si
dichiarano “meno intellettuali degli
architetti ma non selvaggi come a volte siamo dipinti”. Èlite contro popolo, questi sono i tempi. E la politica? Fa finta di
decidere.
CALCIO ITALIANO

Nuovo stadio del Como, c'è chi dice no