Il calcio ticinese ha
vissuto un fine settimana negativo nella forma e nella sostanza.
Sconfitto il Lugano, come il Bellinzona e come pure il Paradiso,
l'unico punto lo ha ottenuto il Lugano U21. Coincidenza? Casualità?
Oppure la cruda realtà manifestata dal campo? Nel calcio i progetti
sono fini a sé stessi, sono declamati, ma poi le variabili sono
innumerevoli. Si finisce per commentare l'attualità, i giudizi
diventano sommari eppure mutevoli. È molto facile confondere alibi e
ragioni. Ma la delusione delle varie società e squadre è
innegabile. Tre squadre, tre stagioni che vanno concluse nel miglior
modo possibile. Senza ragionare di prospettive, almeno per il
momento. Il resto seguirà. Perché nel calcio non esiste una fine,
si può sempre ricominciare, si deve sempre giocare un'altra partita.
Ma deve anche arrivare il tempo per operare le necessarie
riflessioni. È innegabile che il calcio del Cantone ad alti livelli
coincide con le sorti del Lugano. La stagione prometteva, le
ambizioni erano evidenti, ora si tratta di concludere ottenendo il
minimo sindacale: il sesto posto.
(Nella foto Ticishot-Simone Andriani, Paradiso e Kriens entrano in campo)