Aliseda fuori due mesi. Una brutta botta. Per il giocatore e per la squadra. Per Croci-Torti soprattutto, che in questo momento in cui deve fare a meno di Steffen (ancora ai box per una decina di giorni), sperava nel contributo dell’argentino.
Eh già, Nacho Aliseda era l’uomo da rilanciare, il gioiello dal talento cristallino, mostrato soltanto a sprazzi.
Quanto è stato brutto vederlo sdraiato sull’erba di San Gallo, inerme, senza pronunciare parola: rassegnato.
Quello sguardo vuoto, forse pieno di paura, di angosce e di domande sul futuro. Una immagine che ha toccato il cuore.
Aveva voglia di dimostrare di essere ancora il più forte, almeno sulla carta. Come lo aveva fatto durate il ritorno della stagione 2022/23, con 10 gol e quattro assist, o in questo inizio di campionato, dove era sembrato poter esplodere, con sei gol e cinque assist.
In ritiro a Marbella lo avevamo visto carico: stava rientrando dall’ennesimo infortunio, ma negli allenamenti gli si leggeva in faccia la voglia di riscatto.
Con un contratto in scadenza, Aliseda voleva assolutamente dimostrare di essere ancora un giocatore in grado di spostare le partite. Forse al Lugano non sarebbe interessato comunque, ma per il giocatore sarebbe stato importante. Doveva aprirsi un nuovo mercato, stuzzicare l’interesse di altre squadre, o perché no, altri campionati.
A 25 anni (che compirà il 14 marzo), non c’è più tempo da perdere. Lo sa anche Nacho, che per questo adesso sarà particolarmente triste.
Tra due mesi, speriamo, rientrerà. Con in testa tanti pensieri e sapendo di dover fare tutto in fretta.Ma noi saremo lì ancora a fare il tifo per lui: perché vederlo giocare, quando sta bene, è qualcosa di speciale.