CALCIO ITALIANO
Sacchi il rivoluzionario, forse
Pubblicato il 01.04.2025 07:04
di A. L.
Per Silvio Berlusconi il calcio doveva essere inteso come uno spettacolo, senza eccessive forzature identitarie, a una partita si doveva andare per divertirsi, e il tifoso doveva trasformarsi in uno spettatore. Nella stagione 1986-87 il Milan fu clamorosamente eliminato dalla Coppa Italia dal Parma. Berlusconi ebbe una visione e fu folgorato sulla via di Fusignano, un piccolo comune della provincia di Ravenna. E decise di ingaggiare Arrigo Sacchi, all'epoca era l'allenatore dei parmigiani. La stagione 1987-88 non cominciò nel migliore dei modi, i rossoneri arrancavano, Berlusconi difese strenuamente il suo tecnico, e alla fine fu scudetto contro il Napoli di Maradona, in realtà quel titolo gli azzurri quasi decisero di perderlo. Arrivarono poi due Coppe dei Campioni, si giocava con la vecchia formula, e le squadre inglesi erano state squalificate dalla competizione, dopo i tragici fatti dell'Heysel (era il 1985). Furono messi in bacheca altri trofei. Sacchi divenne pure selezionatore della Nazionale, che disputò la finale, persa contro il Brasile, ai Mondiali statunitensi del 1994. Ma lì si andò oltre schemi e moduli, fu Roberto Baggio a trascinare gli azzurri. Arrigo Sacchi gode di una fama straordinaria, è considerato un rivoluzionario del calcio. Premessa: allenava uno squadrone, gli italiani erano fortissimi (Baresi, Maldini, Ancelotti, Donadoni, Tassotti e altri ancora), e aveva tre stranieri del calibro di Gullit, Van Basten e Rijkaard. I dettami del nostro: integralista del 4-4-2; pressing asfissiante; ricerca ossessiva del fuorigioco. Tutto questo si era già visto, e non era niente di inedito. Il Milan era davvero contraddistinto da una furia agonistica non comune. Si può parlare di un'autentica rivoluzione solo per il calcio italiano, il libero e la marcatura a uomo furono definitivamente aboliti, e tutti presero a schierarsi in linea, a quattro, in difesa. Il resto è racconto, e nel football conta anche il tifo di chi scrive. Arrigo Sacchi compie oggi 78 anni, e sulla “Gazzetta dello Sport” continua a spiegare il calcio, a modo suo.