Per Silvio Berlusconi il
calcio doveva essere inteso come uno spettacolo, senza eccessive
forzature identitarie, a una partita si doveva andare per divertirsi,
e il tifoso doveva trasformarsi in uno spettatore. Nella stagione
1986-87 il Milan fu clamorosamente eliminato dalla Coppa Italia dal
Parma. Berlusconi ebbe una visione e fu folgorato sulla via di
Fusignano, un piccolo comune della provincia di Ravenna. E decise di
ingaggiare Arrigo Sacchi, all'epoca era l'allenatore dei parmigiani. La
stagione 1987-88 non cominciò nel migliore dei modi, i rossoneri
arrancavano, Berlusconi difese strenuamente il suo tecnico, e alla
fine fu scudetto contro il Napoli di Maradona, in realtà quel titolo
gli azzurri quasi decisero di perderlo. Arrivarono poi due Coppe dei
Campioni, si giocava con la vecchia formula, e le squadre inglesi
erano state squalificate dalla competizione, dopo i tragici fatti
dell'Heysel (era il 1985). Furono messi in bacheca altri trofei. Sacchi divenne pure
selezionatore della Nazionale, che disputò la finale, persa contro
il Brasile, ai Mondiali statunitensi del 1994. Ma lì si andò oltre
schemi e moduli, fu Roberto Baggio a trascinare gli azzurri. Arrigo
Sacchi gode di una fama straordinaria, è considerato un
rivoluzionario del calcio. Premessa: allenava uno squadrone, gli
italiani erano fortissimi (Baresi, Maldini, Ancelotti, Donadoni, Tassotti e altri ancora), e aveva tre stranieri del calibro di
Gullit, Van Basten e Rijkaard. I dettami del nostro: integralista del
4-4-2; pressing asfissiante; ricerca ossessiva del fuorigioco. Tutto
questo si era già visto, e non era niente di inedito. Il Milan era davvero contraddistinto da una
furia agonistica non comune. Si può parlare di un'autentica rivoluzione solo
per il calcio italiano, il libero e la marcatura a uomo furono
definitivamente aboliti, e tutti presero a schierarsi in linea, a
quattro, in difesa. Il resto è racconto, e nel football conta anche
il tifo di chi scrive. Arrigo Sacchi compie oggi 78 anni, e sulla
“Gazzetta dello Sport” continua a spiegare il calcio, a
modo suo.
CALCIO ITALIANO

Sacchi il rivoluzionario, forse