CALCIO INTERNAZIONALE
Derby, da Milano a Istanbul
Pubblicato il 03.04.2025 07:38
di Silvano Pulga
Questo turno infrasettimanale di calcio, tra Coppe nazionali e campionato, in giro per l'Europa, sta regalando (in Svizzera, come noto, si chiuderà stasera, con la sfida tra Basilea e GCZ) emozioni varie. E così ieri sera, a San Siro, mentre eravamo in attesa dell'inizio del derby di Coppa Italia, abbiamo sbirciato sul monitor del collega turco seduto di fianco a noi alcune fasi del derby di Coppa di Turchia tra il Fenerbahçe e Galatasaray, partita mai banale, visti anche i recenti incontri tra le due rivali in campionato. A prevalere sono stati, per 1-2,  gli ospiti, grazie a una doppietta del giocatore del Napoli in prestito Victor Osimhen. Ma, a fine partita, è accaduto il fattaccio, con l'allenatore portoghese che si è reso protagonista di un gesto incredibile, prendendo per il naso (non in senso metaforico...) il collega Okan Buruk. Un gesto frutto, sicuramente, del grande nervosismo accumulato durante una partita tesa, ma che non ti aspetteresti da un grande allenatore. "Pensavo volesse stringermi la mano, e invece me l'ha messa in faccia" il commento del tecnico del Galatasaray Buruk, il quale, pur avendo in campo un po' accentuato la scena, nel dopo partita ha voluto smussare i toni: "Non è stata una cosa elegante, ma restano cosa di campo" ha concluso.  Di diverso avviso l'altro ex interista Mauro Icardi, ieri sera tribuna e che, a fine partita, ha postato il video del gestaccio del tecnico avversario con un commento: "Non giocano solo a pallamano, fanno anche pugilato!!!" Molta più tranquillità, sotto questo aspetto, a Milano, dove il derby di Coppa Italia si è chiuso con un pareggio che accontenta entrambi i tecnici: Simone Inzaghi perché, in un momento difficile e con soli 14 giocatori di movimento disponibili, ha dimostrato di potersela giocare su tutti i fronti, recuperando dallo svantaggio dopo un gol preso però in maniera abbastanza ingenua, Sergio Coneiçao perché, invece, ha visto i suoi tenere tutto sommato testa a una squadra che è apparsa, seppur infarcita di seconde linee, decisamente più quadrata e, soprattutto, con un telaio molto più collaudato a differenza dei suoi, che appaiono sempre in fase di esperimento. Appuntamento, quindi, per la partita di ritorno, con il tecnico nerazzurro che, nella conferenza stampa di fine partita, ha voluto in tutti i modi allontanare da sé i fantasmi che più di un collega gli ha agitato sotto il naso: 4 gare contro il Milan, nessuna vittoria sinora in stagione. L'altra semifinale tra Empoli e Bologna è stata invece una delusione per i tifosi di casa. Di fronte a un'occasione storica, la squadra toscana ha deciso di far giocare le seconde linee, venendo punita severamente dal Bologna di Italiano (e dei nazionali rossocrociati Freuler, Ndoye e Aebischer), protagonista sinora di una primavera interessantissima . I biancazzurri empolesi, che pure avevano fatto, a Como, sotto i nostri occhi, sabato, una partita gagliarda, nonostante le promesse fatte proprio del loro tecnico Roberto d'Aversa, nella conferenza stampa post partita in riva al Lario, si sono consegnati mani e piedi ai felsinei, infarcendo la formazione di seconde linee. Ci sta, ovviamente: il mantenimento della categoria è una priorità. Tuttavia, sminuire così la partita più importante della storia del club, rinunciare a un sogno, è stato un vero peccato.