FC GAMBAROGNO/CONTONE
"Ci proviamo, ma senza assilli"
Pubblicato il 03.04.2025 11:50
di L.S.
Terzo in classifica, a cinque punti dal Sursee secondo e a otto dalla capolista Zugo.
Salgono in Prima Classic, a parte le vincenti dei vari gruppi, le due migliori secondi.
Il Gambarogno-Contone ci crede, e fa bene. Sorpassato il Locarno, la rincorsa continua.
Per gli uomini di Tazio Peschera, la stagione entra nel suo momento clou:
“Siamo qui e adesso ci proviamo, anche se non abbiamo nessun tipo di obbligo. Ci crediamo, anche se nel ritorno abbiamo ottenuto “solo” due pareggi e una vittoria, ma il campionato è ancora lungo”.
E sognare è lecito:
“Lo scopo della società è chiaro: innanzitutto divertirci, poi se dovesse arrivare la promozione, l’accetterebbero di buon grado. Sempre con i nostri mezzi, ovviamente, senza snaturarci e restando fedeli alla nostra filosofia”.
Che è quella di un calcio di valorizzazione:
“Esattamente. Abbiamo tanti ragazzi cresciuti nel Team Ticino o che arrivano dal Bellinzona. Credo che per i ragazzi, anche la Seconda Interregionale, sia una bella valvola di sfogo”.
Anche perché il campionato è competitivo:
“È una categoria molto tosta, anche tecnicamente, non solo fisicamente: il livello è cresciuto parecchio rispetto al passato”.
Avere a che fare con realtà importanti come Zugo o Locarno non è facile.
“È qualche anno che lo Zugo vuol salire, ma quest’anno lo vedo molto più continuo e focalizzato. Il Locarno, con i mezzi che ha a disposizione, avrebbe già dovuto essere in Prima Lega: lo scorso anno avevano avuto una grande occasione. Sarà un bel campionato fino alla fine”.
Ciò che colpisce del Gambarogno-Contone è la fase difensiva: dieci gol subìti in 18 partite, la metà dello Zugo capolista. La migliore in Svizzera, dalla Seconda Lega Interregionale in su!
“Non ci sono segreti particolari: ho bravi giocatori e soprattutto sappiamo come dobbiamo difendere, in che zone del campo farlo e quando farlo. Non siamo fisicamente fortissimi, però siamo una squadra dal grande carattere, che in campo mette sempre molta “garra””.
In attacco avete poi potuto contare sui 9 gol di Galfetti, un 23.enne dalla storia particolare, vero?
“Dopo essere stato capocannoniere nel Tenero in Terza Lega e aver giocato nel Locarno, aveva smesso due anni per seguire la carriera militare. Ora è tornato, ha ricominciato ad allenarsi seriamente e i risultati si stanno vedendo. Tante squadre lo hanno cercato”.
Tazio Peschera sta bene dov’è anche se ogni giorno deve affrontare il viaggio Lugano-Gambarogno:
“Onestamente non mi pesa, il traffico è anche migliorato. Ci impiego una mezz’oretta e faccio il viaggio assieme al mio assistente Mazzucotelli”.
A quasi 58 anni, Tazio vive le partite in modo un po’ diverso rispetto al passato:
“Perdere non piace a nessuno, questo è ovvio, ma ora le vivo in modo meno emotivo. Ho imparato a gestirmi, anche grazie a un mental coach come Antonio Tomiello, che mi ha dato una bella mano. Lui mi ha aiutato a gestire i momenti più delicati”.
Anche perché il ruolo dell’allenatore è sempre più complicato:
“Anche se poi sono i giocatori che vanno in campo e decidono le partite, un allenatore deve preparare bene la squadra e tener “caldi” anche quei giocatori che giocano meno. La gestione del gruppo è fondamentale”.
E Tazio, nella sua lunga carriera, ha sempre dimostrato di saperci fare.