La terza sfida di ieri tra Zurigo e Davos è stata a senso unico, con i Lions a imporsi per 5 a 1, ma non sono mancate le scene curiose e discusse. Su tutte la rete del provvisorio pareggio dei grigionesi. Durante una situazione di penalità differita e senza portiere, il topscorer dello ZSC Fröden effettua un passaggio all’indietro assai forte, l’attaccante Zehnder non riesce a trovare l’impatto con il disco e i due difensori sulla linea blu, Lehtonen e Ustinkov, sono spostati troppo sui lati. Morale della favola? Sì, arriva il clamoroso autogol. A livello ticinese sono subito riaffiorati i ricordi di un vecchio derby, con l’autogol di Noele Trisconi alla Cornèr Arena. In questa stagione non è però la prima volta che accade un fatto simile, già lo ZSC aveva vissuto la scena, ma nei panni dell’approfittatore, con l’autorete di Heponiemi a Bienne. E una volta questa disavventura capitò anche al Lugano nel 2015 in Coppa Svizzera a Rapperswil, con Morini nei panni dello sventurato.
Un’altra scena clou è stata la penalità di partita di Lemieux. Il canadese durante un parapiglia con Baltisberger, ha centrato al volto involontariamente il giudice di linea Altmann con un pugno. Ci saranno ulteriori conseguenze per il giocatore, una procedura è già stata aperta e il canadese è già provvisoriamente squalificato per la sfida di domani. Conseguenze ce ne sono state anche per Altmann, il quale, nel terzo tempo, è stato sostituito dal collega Schlegel. Ancora una volta ci si interroga sulla bontà della regola. I giudici di linea in effetti sono obbligati dal regolamento a intervenire subito nel tentativo di cercare di dividere due litiganti e a volte ci scappa appunto la botta. Non sarebbe meglio sorvolare e lasciare sfogare i giocatori? Si eviterebbero situazioni pericolose per gli assistenti e penalità di partita che non hanno nulla a che vedere con il gioco dell’hockey, specialmente quando si parla di playoff.
Insomma, non ci si è di certo annoiati alla Swiss Life Arena, malgrado il punteggio chiaro. Un punteggio scaturito anche a causa della poca disciplina mostrata dal Davos, con uno Zurigo spietato e che in powerplay, trascinato dai soliti Malgin e Andrighetto, ha dettato legge e che ora conduce per 2 a 1 nella serie.
Un’altra scena clou è stata la penalità di partita di Lemieux. Il canadese durante un parapiglia con Baltisberger, ha centrato al volto involontariamente il giudice di linea Altmann con un pugno. Ci saranno ulteriori conseguenze per il giocatore, una procedura è già stata aperta e il canadese è già provvisoriamente squalificato per la sfida di domani. Conseguenze ce ne sono state anche per Altmann, il quale, nel terzo tempo, è stato sostituito dal collega Schlegel. Ancora una volta ci si interroga sulla bontà della regola. I giudici di linea in effetti sono obbligati dal regolamento a intervenire subito nel tentativo di cercare di dividere due litiganti e a volte ci scappa appunto la botta. Non sarebbe meglio sorvolare e lasciare sfogare i giocatori? Si eviterebbero situazioni pericolose per gli assistenti e penalità di partita che non hanno nulla a che vedere con il gioco dell’hockey, specialmente quando si parla di playoff.
Insomma, non ci si è di certo annoiati alla Swiss Life Arena, malgrado il punteggio chiaro. Un punteggio scaturito anche a causa della poca disciplina mostrata dal Davos, con uno Zurigo spietato e che in powerplay, trascinato dai soliti Malgin e Andrighetto, ha dettato legge e che ora conduce per 2 a 1 nella serie.
(Foto KEYSTONE/Ennio Leanza)